Cime Bianche diventa nuovamente terreno di scontro in una maggioranza già a pezzi. Ieri sera, in conclusione dei lavori del Consiglio Valle, l’ex Assessora Chiara Minelli ha presentato l’interpellanza per conoscere l’esito della gara indetta da Monterosa Spa per lo studio preliminare per valutare la fattibilità del collegamento intervallivo fra Ayas e Cervinia.
Risponde il Presidente della Regione Erik Lavevaz: “La procedura è stata regolarmente affidata e che i servizi previsti sono in corso di esecuzione.” dice il presidente con delega ad interim all’Ambiente. Il costo dello studio ammonta a 403mila euro (con ribasso del 45% rispetto a 700mila euro a base d’asta).
“Il capitolato speciale di appalto è molto chiaro – spiega in aula il Presidente della Regione – nell’indicare che il fine della procedura non è la progettazione definitiva bensì quello di comparare le soluzioni possibili, compresa la soluzione “zero” che non prevede la realizzazione del collegamento, e in particolare quelle individuate dal Masterplan, prodotto dallo studio urbanistico ambientale, nell’ambito del progetto europeo Alplinks”.
A scatenare un dura scontro in seno alla maggioranza è però la richiesta di Minelli all’Avvocatura regionale di un parere legale in merito alla diffida, ricevuta a dicembre dall’ex Assessora, presentata da alcune associazioni ambientaliste. Parere ricevuto ad aprile, ma che secondo l’Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, intervenuto in aula puntando il dito contro Minelli “la consigliera si è ben guardata dal dire ai colleghi della Giunta di aver ricevuto una risposta dall’Avvocatura che lei aveva interpellato a dicembre.” Attacchi che proseguiranno poi a margine della seduta, sospesa dopo la richiesta della Lega di una riunione di minoranza, in seguito alla quale è arrivata alla conferenza dei capigruppo la proposta di aprire su Cime Bianche una discussione politica. Quest’ultima dovrebbe tenersi oggi con la probabile presentazione di una risoluzione.
Ma cosa dice il parere, inviato all’ex Assessora e per conoscenza anche al Presidente della Regione nell’aprile scorso? L’avvocatura regionale ricorda nel documento come le norme che regolano la costruzione di impianti in area Rete Natura 2000 prevedono “certamente un divieto ma anche, in determinati specifici casi, delle deroghe”. E in merito alla ipotizzata illegittimità del bando di Monterosa Spa per l’affidamento della redazione di studi propedeutici e preliminari alla valutazione di fattibilità del collegamento intervallivo Cime Bianche, “i documenti di gara riportano con esattezza la normativa applicabile in ambito di tutela ambientale e elencano puntualmente i vincoli ambientali caratterizzanti l’area naturalistica”. Secondo l’Avvocatura regionale, quindi, “il livello di progettazione è in una fase che si potrebbe definire iniziale e di solo studio” e pertanto “la diffida delle associazioni ambientaliste non pare essere sostenuta da argomentazioni particolarmente pregnanti”.
Nel citare il parere fornito, anche il Presidente della Regione ha punzecchiato Minelli: “i pareri vanno considerati anche quando le risposte non sono quelle che ci si aspetta”. “Sarà lo studio stesso a definire come si procederà – ha ribadito quindi Lavevaz – nessuno ha la verità in tasca.”
Minelli non ci sta e nella replica mette i puntini sulle “i”, in aula e a margine del Consiglio. “Il Presidente della Regione fa riferimento a una lettera di aprile, che lui stesso ha ricevuto, mentre io ho chiesto a Monterosa Spa a maggio se si intendono avere dei pareri legali esterni alla luce della questione del Terminillo“. Nel maggio scorso il Ministero della transizione ecologica, accogliendo le osservazioni presentate da 20 associazioni ambientaliste nazionali e locali, ha bollato come illegittimo l’ampliamento della zona sciistica laziale – che aveva già ricevuto dalla Regione il parere positivo di valutazione di impatto ambientale.
Come riferito in aula da Lavevaz, per Monterosa “non sussiste il paragone, in quanto sia il grado di avanzamento della procedura sia le normative regionali risultano essere differenti.”
Parole che però, secondo Minelli, evidenziano come sulla questione “non vi siano stati degli approfondimenti prima dell’aggiudicazione della gara alla luce delle ultime novità emerse a maggio. Non possiamo proseguire con fasi progettuali che comportano uno spreco risorse pubbliche”.