Consiglio Valle, Rete Civica insiste: “Per andare a votare servono nuove regole”

Oltre alla riforma della legge elettorale, Rete Civica Valle d'Aosta mette come "seconda proposta concreta" l’istituzione di un osservatorio indipendente sulla criminalità organizzata. Nell'ipotesi governo di scopo il vero ago della bilancio è l'Uv, che nel tardo pomeriggio riunisce il Comité Fédéral.
I consiglieri regionali di Rete civica Minelli e Bertin
Politica

Se il Governo di scopo, a cui lavorano Alliance Valdotaine e Stella Alpina con altri consiglieri dell’ex maggioranza, vedrà la luce, fra i suoi obiettivi non mancherà la riforma della legge elettorale. Conditio sine qua non per l’appoggio esterno di Rete Civica. In un post su Facebook il movimento torna ribadire la necessità di cambiare le regole del gioco. 

“Non si sentono molte proposte utili per i problemi che affliggono la Valle d’Aosta. Molti invocano il voto come ricetta miracolosa, ma è evidente che si tratta di una risposta necessaria ma non sufficiente” scrive Rete Civica Valle d’Aosta. La proposta del Movimento, del giugno scorso, per l’elezione diretta del Presidente della Regione e della sua squadra di governo, non mette però d’accordo diversi movimenti della maggioranza come Stella Alpina e Uv. Per questo, sembra, che da parte di Rete Civica ci sia la disponibilità a scendere a patti, se l’obiettivo rimane però quello di garantire una maggiore stabilità di governo.   

Nel nuovo cronoprogramma del governo di scopo, Rete Civica potrebbe poi mettere l’istituzione di un osservatorio indipendente sulla criminalità organizzata, da sempre cavallo di battaglia del consigliere Alberto Bertin. “La ‘ndrangheta ha interesse a trafficare con chi è al potere e niente garantisce che un cambio di facce ai vertici renda innocue le pratiche corruttive delle mafie. – spiega ancora il movimento –  Occorrono dunque specifiche e serie iniziative antimafia a cominciare dal finora osteggiato da chi voleva continuare a trafficare indisturbato.”

I tempi per istituire un Osservatorio sono brevi, ma per varare una nuova legge elettorale ci vogliono, al contrario, mesi. Difficile in questo scenario ipotizzare nuove elezioni prima del prossimo autunno. Nove mesi di governo, quindi, per un esecutivo sostenuto da una maggioranza risicata: 16 consiglieri di AC, Stella Alpina, Uv e Gruppo misto (Barocco)  + la Presidente del Consiglio Emily Rini + i 2 consiglieri di Rete Civica. Nove mesi di governo con, probabili nuove inchieste all’orizzonte ed un giudizio certo, quello di secondo grado della Corte dei Conti del prossimo 22 aprile sui finanziamenti alla casa da gioco. Sono sei i consiglieri ancora in carica a esser coinvolti nella vicenda.

Ma la vera incognita per chi vuole allungare il proprio soggiorno in piazza Deffeyes  – per il bene della Valle d’Aosta, mica per i lauti stipendi percepiti – è l’Union Valdôtaine. Mai come oggi il Mouvement è il vero ago della bilancia dei destini dell’attuale legislatura. Il suo presidente, il neo consigliere Erik Lavevaz, sembra infatti non disponibile a dar corso a l’ennesima precaria maggioranza. Durante la riunione dei 16 di ieri, incalzato a più riprese, ha ribadito la linea espressa dal Movimento (approvare il bilancio e poi tornare al voto) e rimandato agli organi del partito la valutazione di nuove proposte. Una prima risposta all’ipotesi governo di scopo arriverà oggi dal Comité Fédéral, in programma nel tardo pomeriggio.

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