#consvda, in maggioranza scoppia il caso Marco Viérin

Dopo l’insediamento del nuovo esecutivo la richiesta di rinviare l’elezione del successore di Emily Rini avanzata dalla minoranza ha mandato su tutte le furie l’ex Assessore alle Opere pubbliche che senza esitare è intervenuto, lasciando tutti di stucco.
Marco Viéri
Politica

Neanche il tempo festeggiare l’elezione della nuova Giunta – con un bicchiere di acqua minerale, ovviamente – che il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, si è trovato subito tra le mani una grana inattesa da risolvere. Sono bastati poco più di cinque minuti, ieri sera in Consiglio regionale, per far scoppiare il caso Marco Viérin. Dopo l’insediamento del nuovo esecutivo, la prevedibile richiesta di rinviare l’elezione del successore di Emily Rini, avanzata dalla minoranza, ha mandato su tutte le furie l’ormai ex Assessore alle Opere pubbliche che senza esitare ha chiesto la parola, lasciando tutti di stucco. A nulla è valso il tentativo di André Lanièce e Claudio Restano, pronti a chiedere una sospensione dei lavori.

Il programma di Marco Viérin
“Vedo le facce sorridenti di qualche collega che forse gioca con questo ruolo, in politichese – ha esordito Marco Viérin – ma visto che io ho un Dna vero, ringrazio la maggioranza per voler andare avanti a sostenere la mia candidatura, ma credo che ci sia la dignità dell’uomo, prima della maggioranza: accetto il rinvio ma guardandovi in faccia, perché a parecchi di voi ho illustrato le cose che volevo fare e le cose che volevo portare avanti, anche in contrasto con il Presidente della Giunta”. Insomma, Marco Viérin era convinto di avere in tasca, probabilmente, anche i voti della minoranza, in ragione di un programma, a sua detta, già discusso anche con l’opposizione. Un programma che tutti, colleghi di maggioranza compresi, negano di aver mai visto, e che a quel punto si è sentito in dovere di esporre all’aula, leggendo quello che avrebbe dovuto essere il suo discorso d’insediamento.

Tra le tematiche in calendario per i mesi a venire Viérin ha elencato l’istituzione di una Commissione speciale del Consiglio delle riforme istituzionali, con particolare attenzione alle riforme del Titolo V della Costituzione, “chiesta da parecchi di voi e mai giunta”; una riorganizzazione del personale del Consiglio con “un’attenzione a quello assegnato ai gruppi consiliari per rendere più snello ed efficiente il lavoro dei consiglieri, garantendo la dovuta riservatezza agli stessi”; la definizione di un programma annuale che raggruppi le principali attività e proposte, e i relativi costi, del Consiglio, “al fine di una maggiore efficienza, efficacia e trasparenza"; un confronto, gruppo per gruppo, “per una discussione sulle criticità presenti”.

Tensione in maggioranza e non solo
Parole che non sono piaciute a molti, in maggioranza, dal Presidente Rollandin in giù, e che ora mettono in dubbio l’esito del voto, il prossimo 18 giugno. Già, perché se l’opposizione deciderà di abbandonare l’aula, facendo mancare la presenza necessaria dei 2/3 dei componenti, l’assemblea dovrà esser riconvocata: a quel punto, per la validità dell’elezione basterebbe soltanto la metà più uno dei consiglieri (cioè 18, ndr).

Sul fronte Edelweiss getta acqua sul fuoco, e non potrebbe fare altrimenti vista la sua professione di vigile del fuoco, il capogruppo Stefano Borrello. “La disponibilità a rinviare l’elezione del presidente del Consiglio è stata da parte di Marco Viérin un segnale forte di dialogo", ha dichiarato questa mattina. "Auspico che anche la minoranza lo percepisca in tal senso perché accettare il rinvio è stato un gesto forte dal punto di vista politico”. Anche se in realtà  all’interno del partito l’intervento non è stato apprezzato da tutti e da più parti viene chiesto a Viérin un chiarimento con gli alleati unionisti.

La minoranza proporrà un candidato alternativo
Come già era successo un anno fa, quando la maggioranza propose Emily Rini per la Presidenza del Consiglio, l’opposizione presenterà un candidato alternativo che sarà deciso nel corso della “verifica di minoranza”, in programma venerdì o lunedì prossimo. Il nome che circola, sempre più insistentemente, è quello di Andrea Rosset dell’Uvp, che potrebbe spuntarla su Patrizia Morelli di Alpe, già candidata lo scorso anno, e su Raimondo Donzel, che avrebbe già rifiutato la poltrona nei giorni scorsi. 

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