#ConsVda, la minoranza torna a chiedere le dimissioni del Presidente Marco Viérin

“Se la maggioranza ha rinnovato la fiducia a Marco Viérin allora il Presidente del Consiglio, per l’orgoglio che ritiene di avere, si dimetta e si rimetta al voto dell’aula” ha sottolineato Luigi Bertschy di Uvp.
- Marco Viérin - Presidente del Consiglio
Politica

 “Se la maggioranza ha rinnovato la fiducia a Marco Viérin allora il Presidente del Consiglio, per l’orgoglio che ritiene di avere, si dimetta e si rimetta al voto dell’aula”. E’ la sfiducia arrivata a fine luglio a Marco Viérin a tenere banco in apertura dei lavori dell’Assemblea regionale. Giusto il tempo delle comunicazioni dello stesso Viérin perché la minoranza tornasse ad alzare il tiro contro il Presidente del Consiglio.

“Con il documento firmato dai 18 consiglieri di maggioranza nel luglio scorso noi ridiamo la fiducia al nostro presidente e lo invitiamo a rimanere al suo posto” ha detto laconico il capogruppo Uv, Joel Farcoz mentre il collega di partito di Viérin, Stefano Borrello nel ribadire la “totale fiducia” ha sottolineato la necessità che “in questa fase difficile si abbia una figura rappresentativa per questo ruolo apicale”.

Risposte che non sono bastate alla minoranza. “La fiducia a Marco Viérin è in un documento misterioso che non viene presentato neanche in aula” ha ricordato Raimondo Donzel. “Io ritengo che una maggioranza in quest’aula non ci sia e si proceda giorno per giorno con delle dichiarazioni estemporanee dei vari assessori nelle stanze segrete. Le prese di posizione devono essere pubbliche” ha attaccato il Capogruppo del Pd Sinistra Vda ricordando le dichiarazioni della Stella Alpina sul disegno di legge sulle elezioni comunali.

“Meno male che ci siamo posti il problema di chiedere come si intendeva procedere – ha sottolineato Luigi Bertschy – altrimenti un fatto che ha preso decine di ore qui, interviste su interviste durante l’estate, sarebbe stato risolto con un documento alla chetichella firmato in una stanza segreta e comunicato al Consiglio regionale dove invece è stato votato un documento che chiede le dimissioni al Presidente perché non più garante del ruolo di consigliere”.

Sulla stessa linea Patrizia Morelli di Alpe: “Noi non ci accontentiamo dell’annuncio di un documento firmato da 18 persone e di cui non abbiamo mai visto traccia. Noi riteniamo che ci debba essere un atto di fiducia nei confronti del Presidente. Ci deve essere qualcosa di chiaro e comprensibile per tutti valdostani che sono stanchi dei rumors della politica”.

Invito alla trasparenza arrivato anche da Roberto Cognetta del M5S: “La questione non è tanto su di lei presidente o si comincia a capire con chi fare una nuova maggioranza o si va avanti sempre cosi. Dovete capire che non siete più in 18 e andare a patti con qualcuno per fare una nuova maggioranza, quindi, muovetevi perché tanto non siete più in 18. La gente non sopporta più di vedere sta manfrina.”

Dopo una sospensione dei lavori per riunione di minoranza, Luigi Bertschy ha invitato l’Uv e la Stella Alpina a ritornare in aula, già nel pomeriggio, con il documento di fiducia al presidente. "Assolutamente non intendiamo allungare questo dibattito ma vogliamo essere molto chiari con voi: chiediamo che il documento diventi politico e venga portato in aula il più presto possibile e votato da quest’aula". 
 

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