“L’intero nostro comparto e tutto il suo indotto verranno messi a dura prova da questo ulteriore provvedimento restrittivo, l’adeguatezza delle misure messe in campo e la velocità con cui diverranno operative faranno la differenza per la sopravvivenza o meno delle imprese e degli operatori che ne fanno parte”. E’ quanto scrive Filippo Gérard, presidente dell’Associazione degli albergatori della Valle d’Aosta, alla Giunta regionale.
Ricordando come il “divieto ad ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome dal 21 dicembre al 6 gennaio avrà un effetto devastante per l’intero sistema turismo valdostano”, Gérard ribadisce le misure di cui il settore necessita.
In primis l’erogazione di adeguati ristori regionali, “integrativi rispetto a quelli nazionali, destinati a tutte le attività turistico ricettive riconosciute da una norma regionale che vadano a compensare almeno in parte le perdite e i mancati introiti per tutto il periodo di chiusura forzata”. In seconda istanza gli albegatori chiedono un provvedimento di soppressione temporanea di tutti di tributi di competenza locale (Imu, Tari, Tosap, Imposta pubblicità e Addizionali Irpef) e lo stop alle bollette Cva per la fornitura dell’energia elettrica alle attività con unità produttiva in Valle d’Aosta nel periodo di lockdown.
Adava chiede inoltre che venga prorogato di un altro anno il provvedimento di sospensione dei mutui Finaosta, nonché la possibilità di rinegoziazione su un periodo più lungo dei debiti residui per le aziende maggiormente in difficoltà. Accanto a questo la proposta dell’associazione è di reintrodurre un provvedimento di ristrutturazione del debito tramite consolidamento del mutuo per le imprese indebitate con il sistema bancario privato.
Infine altre richieste avanzate da Adava riguardano la proroga delle misure atte a garantire una maggiore liquidità al sistema produttivo regionale attraverso Finaosta e i Confidi; l’introduzione di specifiche azioni di sostegno alle giovani aziende; il potenziamento del provvedimento che prevede i contributi per i contratti di locazione ad uso non abitativo esteso anche a tutte quelle imprese con contratto d’affitto d’azienda rimaste precedentemente escluse e infine il consolidamento ed estensione delle spese ammissibili della misura contenuta nell’art. 52 della l.r. 8/2020 (contributi del 50%) finalizzati a fornire supporto per almeno i prossimi due anni a tutti gli investimenti, anche piccoli, che si renderanno necessari nelle strutture ricettive.
“Siamo infine a richiedere al Governo regionale – si legge ancora nella lettera inviata alcuni giorni fa alla Giunta – di farsi portavoce nelle sedi opportune affinché vengano riproposte una serie di iniziative nazionali a sostegno delle imprese, tra cui la sospensione del pagamento delle rate dei mutui contratti con il sistema bancario privato e l’estensione al 2021 degli ammortizzatori sociali destinati ai lavoratori del settore turistico ricettivo”.