Coronavirus, Lavevaz annuncia un’ordinanza per chiarire alcuni aspetti del nuovo decreto

"Stiamo facendo dei ragionamenti per cercare di calare questo Dpcm alla realtà del nostro territorio". Fra i nodi elencati da Lavevaz: le elezioni di Courmayeur, la Dad, l'attività sportiva ma anche la ristorazione e gli alberghi. "Lo sforzo che faremo in questi 15 giorni sarà fondamentale per il futuro dei mesi seguenti". Il dibattito in aula
Il Presidente della Regione Erik Lavevaz
Politica

Arriverà in giornata l’ordinanza del Presidente della Regione Erik Lavevaz che andrà a chiarire alcuni aspetti del Dpcm in vigore da domani, venerdì 6 novembre. A dirlo è stato questa mattina in Consiglio regionale il Presidente della Regione Erik Lavevaz. 

“Stiamo facendo dei ragionamenti per cercare di calare questo Dpcm alla realtà del nostro territorio” ha spiegato Lavevaz “che ha una connotazione molto diversa dalle grandi città metropolitane. Abbiamo chiesto all’ufficio legislativo di fare dei ragionamenti su delle possibili interpretazioni del Dpcm, visto che gli interventi ampliativi non sono permessi. Sul tavolo oggi della Giunta sono state messe alcune questioni da chiarire come la didattica a distanza, che per la nostra realtà ha ripercussioni diverse, almeno per quanto riguarda gli istituti professionali, abbiamo pensato poi alle problematiche relative alla ristorazione e alberghi, ma anche all’attività sportiva, argomento che già nel primo lockdown è stato patito, soprattutto laddove viviamo spesso in mezzo alla natura e alcune restrizioni di movimento intorno a casa non hanno senso”. L’altro nodo da sciogliere, ha detto il Presidente, riguarda le prossime elezioni comunali di Courmayeur.

“Sono tutti aspetti che stiamo analizzando con gli uffici per capire come inserirli in un’ordinanza che vorrei fare oggi, per dare chiarezza su alcuni punti”.

Sull’inserimento della Valle d’Aosta nella zona rossa, il Presidente Lavevaz ha spiegato di averne avuto notizia poco prima della conferenza del Premier Conte.

“Mi ha chiamato il Ministro Speranza alla fine del Consiglio regionale, informandomi che a partire da domani la Valle d’Aosta sarebbe stata classificata nella zona rossa, quella a più alto rischio”.

Il Presidente della Regione ha chiesto di poter avere le elaborazioni dei dati da parte del Cts che hanno portato a questa scelta. Oltre all’indice Rt, i 21 indicatori di rischio “che sono poco statistici, ma fotografano la situazione della regione e tengono conto ad esempio del carico ospedaliero, delle terapie intensive, del tracciamento contatti. Su questi dati la situazione valdostana è complicata, lo sapevamo.” E’ migliorato invece negli ultimi giorni l’indice di contagio Rt, che la scorsa settimana era di 1.89.

“Vogliamo vedere i fogli di calcolo usati dal comitato tecnico scientifico, per avere chiarezza sul perché siamo in zona rossa. I numeri sono belli perché non si prestano a interpretazioni”.

Lavevaz ha fatto, infine, un appello ai valdostani. “Dobbiamo impegnarci a fare tutto quanto nelle nostre possibilità per migliorare la situazione sanitaria e essere collocati in scenari di rischio meno stringenti per l’economia. L’aspetto sanitario innanzitutto, ma poi c’è il mondo economico che aspetta risposte, che si possono dare solo se la situazione sanitaria ritorna a essere gestibile”. Il pensiero del Presidente in particolare è andato all’imminente avvio della stagione turistica. “Lo sforzo che faremo in questi 15 giorni (Nda la divisione delle regioni in zone verrà rivalutata ogni due settimane) sarà fondamentale per il futuro dei mesi seguenti”.

Il dibattito in aula

“E’ una giornata triste per la Valle d’Aosta, che patisce una chiusura dettata da chi, a centinaia di chilometri di distanza, non ha la minima cognizione della nostra realtà. Abbiamo un Governo che non ha avuto nemmeno la decenza di avvertirci di quello che stava decidendo e il problema peggiore è che non si capiscono nemmeno i criteri”. Così il capogruppo della Lega Vda, Andrea Manfrin ha aperto la discussione alle comunicazioni del Presidente Lavevaz.

Dal Vicecapogruppo di Pour l’Autonomie, Mauro Baccega, è arrivato un invito a “fare chiarezza sui dati: è importante che il Presidente della Regione abbia i report aggiornati. Sui 21 fattori di rischio, uno è sicuramente legato ai posti letto sanitari: non a caso avevamo sottolineato l’esigenza di avere posti letto polifunzionali. Pian piano ci stavamo arrivando, abbiamo lavorato sulle strutture multifunzionali di Perloz e di Morgex e state lavorando su quella di Variney: questa è la direzione giusta, perché determineranno una minore incidenza rispetto alle scelte che l’Istituto superiore di sanità andrà a fare”.

Fra i banchi della maggioranza, il capogruppo Uv Aurelio Marguerettaz sottolinea come “dare la colpa a qualcuno, però, non risolve niente. Occorre ragionare insieme per permettere a Governo e Consiglio di approvare un’ordinanza che dia risposte e interpretazioni: misure puntuali ed efficaci, per sostenere non solo l’economia, ma anche il contesto psicologico e sociale. Alcune concessioni possono essere terapeutiche: l’obiettivo di tutti è evitare gli assembramenti e diminuire le possibilità di contagio, ma il nostro territorio ha delle specificità che possono essere salvaguardate”.

Chiede di “prendere coscienza dei dati” la Capogruppo di Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz: “I cittadini devono fare uno sforzo ulteriore per i prossimi 15 giorni per migliorare la situazione sanitaria. Fra poco tempo partirà la stagione invernale, che per noi è la più importante: dobbiamo concentrarci sul risolvere le questioni pratiche, unendoci tutti e 35 per dare forza al Presidente Lavevaz durante la trattativa.”

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