Coronavirus, l’Ospedale da campo verrà mantenuto ad Aosta

Sono in corso valutazioni congiunte tra l'Usl, Assessorato alla sanità e Dipartimento della protezione civile "sia relativamente ai tempi di mantenimento della struttura in quanto ospedale, sia relativamente ad un suo eventuale utilizzo anche per altre attività come ad esempio la somministrazione di terapie monoclonali in regime di ricovero".
Ospedale da campo
Politica

L’Ospedale da campo dell’esercito, che dal 13 febbraio scorso non ospita più alcun paziente, rimarrà in Valle d’Aosta. A dirlo è stato questa mattina in Consiglio Valle l’Assessore regionale alla Sanità Roberto Barmasse rispondendo ad una interrogazione della consigliera della Lega VdA Nicoletta Spelgatti.

“La Valle d’Aosta allo stato attuale registra una situazione estremamente favorevole in termini di contagi” ricorda Barmasse “ma data la natura dell’offerta ospedaliera regionale strutturata su di un unico presidio e fintanto che non sarà possibile escludere possibili ulteriori recrudescenze dei contagi, si è deciso per il mantenimento della struttura da campo”. 

Sono in corso, quindi, valutazioni congiunte tra l’Usl, Assessorato alla sanità e Dipartimento della protezione civile della Valle d’Aosta “sia relativamente ai tempi di mantenimento della struttura in quanto ospedale, sia relativamente ad un suo eventuale utilizzo anche per altre attività come ad esempio la somministrazione di terapie monoclonali in regime di ricovero, per particolari categorie di pazienti affetti da Covid, ma che sono elevato rischio di poter sviluppare una malattia grave”.

In questi due mesi di attività, l’Ospedale da campo dell’esercito, allestito presso l’area Espace Aosta, con i suoi 22 posti letto, ha visto un tasso medio di occupazione del 27,6% a dicembre, del 30,6% a gennaio e del 14,2% nei primi tredici giorni di febbraio.

“Questi dati sono decisamente sconfortanti” ha commentato la consigliera Spelgatti. “Ricordo che nel momento in cui è stata fatta questa scelta dell’ospedale da campo avevo già presentato un’iniziativa chiedendo come fosse possibile che, con tutte gli immobili che abbiamo a disposizione come regione, avessimo scelto di allestire un tendone”.

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