Coronavirus, sono oltre 300 gli operatori sanitari non ancora vaccinati in Valle d’Aosta

A spiegarlo, in Consiglio regionale, l'Assessore alla Sanità Barmasse in risposta ad una interrogazione del consigliere di Pour l'Autonomie Baccega. Agli operatori non vaccinati l'Usl ha mandato un invito formale per la prenotazione della seduta vaccinale entro luglio.
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Politica

Sono oltre 300 gli operatori sanitari, in Valle d’Aosta, cui non è ancora stato somministrato il vaccino anti Covid.

A chiederne conto, questa mattina in Consiglio regionale, Mauro Baccega (Pour l’Autonomie).

In risposta al suo predecessore, l’Assessore alla Sanità Roberto Barmasse ha spiegato: “Tra gli operatori sanitari che non hanno ricevuto il vaccino figurano anche 90 medici iscritti all’Ordine regionale e 15 non iscritti a all’Ordine della Valle d’Aosta ma operanti in strutture sul territorio, circa 80 infermieri e 160 operatori socio-sanitari. Secondo le disposizioni del decreto convertito in legge, la struttura competente dell’Assessorato ha mandato l’elenco all’Azienda Usl, che a sua volta ha inviato la prima lettera di invito ai fini della vaccinazione”.

“Per chi non abbia fornito riscontro alla prima lettera, non abbia inviato la documentazione sull’effettuata vaccinazione o la certificazione medica che, per specifiche condizioni cliniche, spiega che non è possibile effettuare il vaccino – ha chiuso l’Assessore –, si sta procedendo con gli adempimenti, ovvero l’invito formale per la prenotazione della seduta vaccinale entro luglio”.

Risposte che soddisfano solo parzialmente Baccega: “Il fatto di avere più di 300 operatori sanitari non ancora vaccinati sul territorio valdostano è estremamente preoccupante – ha spiegato –. Le Oss, poi, sono a stretto contatto con le persone più in difficoltà. Ribadiamo che la campagna vaccinale sta funzionando, e che su questa ci giochiamo il futuro per la prossima stagione autunnale e invernale. È opportuno si mettano in campo tutte le iniziative perché la pandemia cessi, e tutti i sanitari devono essere vaccinati”.

Il consigliere di Pour l’Autonomie, però, non si fa mancare un appunto: “Siamo lieti che l’Usl abbia intrapreso una strada molto rigida, dando tempo fino a luglio per vaccinarsi, ma quel personale sanitario doveva già essere tutto vaccinato”.

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