Crisi di Governo, Lanièce: se la maggioranza è risicata “inutile continuare a vivacchiare”

“Il mio voto non è assolutamente scontato”, spiega il senatore valdostano sul voto di fiducia che il premier Conte chiederà al Parlamento. "Vediamo se riusciamo ad avere qualche anticipazione sul Ristori 5, per capire se c’è la giusta attenzione alla montagna, come promesso”.
Albert Lanièce in Senato
Politica

“Il mio voto non è assolutamente scontato”. Il senatore valdostano Albert Lanièce chiarisce la sua posizione sul voto di fiducia che il premier Conte si appresta a chiedere in Parlamento. Lunedì 18 gennaio sarà alla Camera dei deputati, mentre il giorno successivo si giocherà la vera e propria partita al Senato. La decisione è arrivata qualche ora dopo l’incontro al Quirinale con il Presidente Sergio Mattarella, che si è limitato a prendere atto dell’apertura della crisi di governo a causa delle dimissioni delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti.

“Se c’è una maggioranza alternativa con una base solida ha senso andare avanti, se parliamo di una maggioranza con pochi voti in più, è inutile continuare a vivacchiare” dice Lanièce. “Il nostro gruppo al momento non è stato contattato da nessuno, perché finora aveva sempre appoggiato il Governo. Negli ultimi tempi però, come dimostrato dai voti espressi, io sono stato molto critico”.

La decisione di Lanièce si baserà su quanto accadrà da qui a martedì: “Vediamo se riusciamo ad avere qualche anticipazione sul Ristori 5, per capire se c’è la giusta attenzione alla montagna, come promesso”.

Attenzione che al momento, ricorda Lanièce, non c’è stata. “Sicuramente ci sono delle criticità su come il governo ha gestito questi mesi di pandemia – chiude il senatore -. Se è vero che i decreti, i vari Dpcm dovevano essere fatti in urgenza, per controllare l’aspetto sanitario, in questi mesi al Parlamento è stato dato pochissimo spazio, abbiamo avuto pochissime possibilità di portare le sollecitazioni del territorio”.

0 risposte

  1. E per 4 spiccioli Lanièce rimane in dubbio?
    Bisogna staccare la spina a questo parlamento e andare a nuove elezioni. Alla Camera e al Senato siedono persone che non rappresentano assolutamente più gli italiani. Un nuovo governo fondato su questo equivoco non potrebbe che continuare a fare danni.

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