Mentre l’Union Valdôtaine fa i conti con la frattura fra vertici del movimento e il gruppo consiliare, allargatasi dopo la decisione del Conseil Fédéral, gli alleati sollecitano una veloce risoluzione della crisi.
Il mandato arrivato dal parlamentino unionista è per ora rimasto disatteso. Il Conseil aveva, infatti chiesto di indicare il presidente della Regione, che avrebbe dovuto gestire le consultazioni fra il mondo autonomista e gli altri partiti. Al momento però, da quanto si apprende, nessuno dei consiglieri del gruppo Uv ha dato la disponibilità a ricoprire l’incarico di Presidente. Non solo, il gruppo avrebbe ribadito ieri, durante la riunione del Comité, il proprio “no” all’assunzione di incarichi di governo da parte dei consiglieri “mono rappresentati”, ovvero lo stelluto Carlo Marzi e l’eletto di Evolvendo Claudio Restano.
Le consultazioni, che prenderanno il via domani, saranno portate avanti dalla Commissione politica, di cui non farà parte l’ex presidente Erik Lavevaz. A seguito degli incontri, già giovedì la presidente Uv Cristina Machet dovrebbe tornare a riunire il Comité per riferire gli esiti.
I paletti posti dal gruppo Uv e altre resistenze presenti nel mondo autonomista – l’eventuale conferma alla presidenza di Luigi Bertschy rischia di allontanare la poltrona dagli altri colleghi di Alliance Valdôtaine/Vda Unie – rendono difficile la composizione del puzzle.
Lo sa bene il Partito democratico, che oggi in una nota, chiede “senso di responsabilità e una disponibilità comune”, guardando con soddisfazione ai passi avanti fatti dal processo di riunificazione del mondo autonomista.
“Per quando riguarda la riorganizzazione della squadra di governo nessuna preclusione e nessun veto nella speranza che questo sia l’atteggiamento di tutti. – scrive in una nota il Pd – La semplificazione del quadro politico dovrebbe anzi da questo punto di vista facilitare la scelta. Alla luce della reunion il mondo autonomista più compatto e coeso si confronti in modo unitario con i progressisti per uscire da questa crisi. Lo faccia nella convinzione che solo questa coalizione allargata possa dare risposte concrete e garantire un futuro a questa regione, senza immaginare soluzioni pasticciate e confuse alle quali non siamo interessati”.
La ricomposizione dell’area unionista piace anche alla segretaria di Stella Alpina, riunitasi ieri. Ringraziando Lavevaz per il lavoro svolto, il movimento ribadisce “la validità del progetto politico al quale Stella Alpina ha aderito in occasione delle ultime elezioni regionali e del Comune di Aosta” e si dice favorevole “al dialogo e al confronto tra le forze politiche che compongono l’attuale maggioranza con Pour l’Autonomie, al fine di consolidare e rilanciare l’attuale progetto politico, così da rispondere politicamente e amministrativamente alle esigenze della comunità valdostana fino alla naturale conclusione dell’attuale legislatura”. L’auspicio del Movimento è che “il prossimo incontro preparatorio ad incontrare PLA avvenga tra le attuali forze riunite insieme che hanno composto il Governo Lavevaz.”