“Un piccolo passo avanti. Qualcosa si sta muovendo”. E’ la valutazione del senatore Albert Lanièce, che ha spiegato ieri, giovedì 17 marzo, in un tweet, come “nell’iter di conversione del decreto sostegni ter è stato approvato un mio ordine del giorno che impegna il governo a modificare la legge Madia a favore delle aziende partecipate pubbliche degli impianti a fune”.
L’iniziativa, “considerata l’attuale emergenza sanitaria ed epidemiologica derivante dalla diffusione di Covid-19” e “della conseguente crisi economica che ne è derivata e che ha colpito pesantemente la montagna”, mira ad escludere, per 36 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento, le società di realizzazione e gestione di impianti di trasporto a fune per la mobilità turistico-sportiva in area montana dall’applicazione del “Testo unico sulle società di partecipazione pubblica”.
Nell’emendamento poi trasformato in ordine del giorno dal senatore Lanièce (con colleghi di altre minoranze linguistiche), e quindi accolto dall’Esecutivo, si legge inoltre che “resta ferma la facoltà per le amministrazioni pubbliche di costituire, acquisire o mantenere partecipazioni nelle predette società, secondo la disciplina stabilita dall’amministrazione titolare delle partecipazioni stesse”.