Decreto Sostegni, Anef soddisfatta: “Agli impianti il 70% del fondo montagna”

Una valutazione e un giudizio più cauto arriva invece dall’Assessore regionale allo Sviluppo economico Luigi Bertschy: "Difficile esprimere un giudizio, almeno fino a quando non sarà chiarito quali siano le risorse dedicate agli impianti a fune"
Impianti di risalita a Breuil Cervinia
Politica

“Siamo in attesa del testo definitivo, ma le prime informazioni dicono che al settore sia destinato il 70% dei 700 milioni del fondo montagna”. E’ una prima reazione di soddisfazione e di ringraziamento quella che l’Anef, l’Associazione Nazionale degli impianti funiviari, ha affidato ad una nota all’indomani dell’approvazione del Decreto Sostegni.

“Ringraziamo il Governo per aver recepito il grido d’aiuto degli impianti a fune. Si tratta di un primo passo importante nella direzione di permettere agli impianti sciistici di superare questo periodo straordinariamente difficile, arrivando preparati al dicembre 2021, dopo un periodo lungo 20 mesi senza incassi, a fronte di uscite costanti e non rinviabili”continua l’Anef.

Per l’Associazione che riunisce gli impianti di risalita ora andranno valutate le modalità, i criteri e i tempi di ripartizione ed erogazione. “Chiediamo fin d’ora al Governo di confrontarsi con noi affinché la ripartizione segua regole omogenee su tutto il territorio nazionale e non lasci escluso nessuno, con procedure che garantiscano alle aziende un versamento diretto e immediato” specifica ancora la nota stampa.

Una valutazione e un giudizio più cauto arriva invece dall’Assessore regionale allo Sviluppo economico Luigi Bertschy che si sta confrontando con i suoi omologhi nelle altre regioni alpine.

“E’ sicuramente un bene che sia riconosciuto un fondo per la montagna. Nel merito però è difficile esprimere un giudizio, almeno fino a quando non sarà chiarito quali siano le risorse dedicate agli impianti a fune” sottolinea Bertschy “per noi è estremamente importante saperlo per capire le risorse che a livello regionale possiamo liberare per gli altri esercenti del settore”.

“La prima criticità – aggiunge ancora Bertschy – è rappresentata dal fatto che il calcolo dei ristori sia sull’anno e non sulla stagione invernale”.

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