“Désunion” Valdôtaine, dietro il Bilancio saltato la crisi di nervi del “Mouvement”

Il Presidente della Regione Testolin parla di numeri in Consiglio perso per “motivazioni fondamentalmente politiche”. L'Assessore Baccega pensa al suo futuro fuori dall'Uv: "movimento mai in sintonia con il gruppo consiliare".
La sede dell'Union valdotaine
Politica

Union Valdôtaine colpita e, praticamente, quasi affondata.

Il problema tutto interno al “Mouvement” – lapalissiano e in realtà mai taciuto – prende una nuova piega in Consiglio regionale, momento in cui esplode in tutta la sua forza il distacco tra il “Leone rampante” ed il gruppo consiliare degli eletti.

L’introduzione al tema, piuttosto morbida, è toccata al Presidente della Regione Renzo Testolin che senza troppi riferimenti aveva gettato l’amo: “Il documento di Bilancio era stato presentato il 13 novembre in un clima diverso da quello di oggi, che politicamente ha subito un bouleversement’ negli scorsi 15 giorni, con giunta a cinque assessori in cui io copro ad interim la carica di Presidente”.

I numeri per approvare però c’erano, tranne poi “motivazioni fondamentalmente politiche” che stando a Testolin hanno fatto saltare il banco.

Nella discussione sul Bilancio ritirato dalla (ex) maggioranza il consigliere Giovanni Barocco aveva già preso posizione, ma a scoprire le carte è poi l’Assessore alla Sanità Mauro Baccega, ed il discorso è chiarissimo: “In questi giorni sono avvenuti due fatti: da un lato le dimissioni del Presidente della Regione e dei consiglieri che hanno avviato il percorso verso elezioni, e dall’altro un fatto politico importante, con il Comité fédéral che ha generato alcune perplessità nel gruppo Uv, ed un movimento che non è mai stato in sintonia con il gruppo consiliare, conseguenza di un atteggiamento che non mi sarei mai aspettato”.

“La strada verso le nuove elezioni è già tracciata – prosegue Baccega -, siamo destinati ad andare al voto e andiamo volentieri, ma in questi mesi dobbiamo lavorare per una collettività in forte difficoltà”.

E sul rapporto con l’Union aggiunge: “Mi prendo qualche giorno di riflessione per capire il mio percorso futuro, sia per una collocazione personale ma soprattutto per la libertà di dire ciò che provo e  ciò penso potendo esprimere al meglio le mie visioni su un percorso politico che da sempre ho fatto attraverso la condivisione”.

Il tutto nel silenzio, laconico, di Erik Lavévaz, attuale presidente dell’Uv e neo consigliere regionale che si appresta, alle 14, ad affrontare un Comité fédéral che si preannuncia rovente, convocato d’urgenza per le 14.

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