Dimissioni Draghi, lo sgomento del Pd Vda: “Totale inconsapevolezza di alcuni partiti”

Nel dirsi pronti alle elezioni il Pd Vda auspica: "Intorno all’elezione del Deputato e del Senatore valdostano, di coalizzare un ampio fronte autonomista e progressista"
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi - Foto governo.it
Politica

“Urlare e colpire alla pancia del Paese può aiutare a prendere voti, ma sicuramente non aiuta a migliorare la qualità della vita di chi si trova e/o si troverà presto in seria difficoltà“. Così il Partito democratico valdostano esprime sgomento per quanto accaduto a Roma. “Non pensavamo si potesse arrivare a questo punto. La totale inconsapevolezza di alcuni partiti ha portato alla crisi del Governo Draghi, l’interruzione della legislatura e l’indizione di elezioni politiche fissate il 25 settembre.”

Il Pd Vda punta il dito contro il Carroccio. “Una nuova crisi portata avanti dalla Lega, dopo quella con il primo Governo Conte, hanno fatto il bis con il Governo Draghi. Le destre e parte del M5S hanno dimostrato ancora una volta poca lungimiranza politica e poca attenzione ai cittadini e alle cittadine. Perché una crisi in un momento simile potrà mettere in seria difficoltà le amministrazioni che contano sui fondi del PNRR, con il rischio di perdere questi fondi o di doverli restituire perché non spesi entro i termini stabiliti”.

Infine il Pd, per voce del suo segretario Luca Tonino, nel dirsi pronto ad affrontare nuove elezioni, spiega di non voler fare “alleanze con chi oggi in un periodo economicamente e socialmente difficile per pura convenienza politica ha interrotto una legislatura per ottimizzare forse il proprio tornaconto elettorale. Saranno nostri interlocutori le forze politiche serie e responsabili che si occuperanno del bene della nostra Regione. Intorno all’elezione del Deputato e del Senatore valdostano, in un collegio uninominale, speriamo davvero di coalizzare un ampio fronte autonomista e progressista, che raccolga anche esperienze civiche, che si ponga come traguardo non solo il prossimo appuntamento elettorale ma anche una collaborazione più ampia”.

Dimissioni Draghi, Forza Italia Vda: “Sostegno alla linea di Berlusconi”

“Nessuna paralisi con il ritorno alle urne, la paralisi del Paese ci sarebbe stata proseguendo con un governo ostaggio dei capricci grillini”.  Il coordinamento regionale di Forza Italia Valle d’Aosta, unitamente al gruppo degli eletti in Consiglio Valle e nel Comune capoluogo, in una nota sostengono all’unanimità la linea intrapresa dal Presidente Silvio Berlusconi e dal coordinamento nazionale del partito a seguito delle dimissioni rassegnate dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi.

“Di fronte a chi ha giocato a picconare il governo per poi tentare di addossare le responsabilità ad altri, tenuto conto di un puzzle parlamentare ormai non più ricomponibile, la strada tracciata dal nostro Presidente Silvio Berlusconi è stata compresa e apprezzata anche dal presidente del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber, preso atto che in Francia hanno appena votato senza perdere nemmeno un euro dei fondi derivanti dal PNRR, così come peraltro avvenuto anche in Germania. Dunque nessuna paralisi con il ritorno alle urne, la paralisi per il Paese ci sarebbe stata proseguendo con un governo ancora ostaggio dei capricci grillini, che si sarebbero amplificati all’ennesima potenza in sede di formazione della Legge di Bilancio.”.

Dimissioni Draghi: Uv, Vda Unie e Av: “Assurdo far cadere ora un governo”

Con “amarezza” Union Valdôtaine, Alliance Valdôtaine et VdAunie, evidenziano “la gravità della situazione politica in cui l’Italia si trova catapultata in un momento così delicato della sua storia”. La nota congiunta arriva “all’indomani del voto di fiducia al Senato, che ha determinato la fine del governo Draghi, con alcuni partiti che hanno lasciato l’aula di Palazzo Madama durante la votazione, e un partito rimasto ma non ha partecipato alla votazione”.

I tre movimenti scrivono di non trovare “giustificazioni plausibili” e di ritenere “assurdo far cadere un governo in un momento in cui, per far fronte all’inflazione galoppante, all’uso giudizioso delle risorse del PNRR e al rilancio del mondo del lavoro, dovremmo abbassare le bandiere del partito e alzare quelle del buon senso”.

Union Valdôtaine, Alliance Valdôtaine et VdAunie confermano l’alleanza anche in vista del prossimo appuntamento elettorale. “Stringiamo i ranghi e, se necessario, prepariamoci alla campagna elettorale con la serietà e l’impegno che ci hanno sempre contraddistinto”.

Una risposta

  1. A onor del vero, si ricostruiscono i fatti realmente accaduti in questi giorni. Ovvero, financo la grottesca carnevalata generale di tale periodo, che osannava il messia sceso in terra come unica via, e il tutto ovviamente quasi a reti unificate (come nel famigerato e losco ventennio fascista).
    Per chiarezza, pertanto, si cita un’intervista del filosofo Cacciari ad una Radio; e ripresa da ilfattoquotidiano.it:

    “Cacciari: Dimissioni Draghi? Una cosa dell’altro mondo, mai successo nelle democrazie occidentali. Indecente dare le colpe a Conte.” (Tratto da il fattoquotidiano.it – 18/07/2022).

    “Dimissioni di Draghi? Ci troviamo di fronte all’incomprensibile, una cosa mai accaduta nelle democrazie occidentali: un presidente del Consiglio che si dimette senza avere avuto alcun voto di sfiducia e con la stragrande parte dei componenti della sua maggioranza che dicono di voler continuare con lui. Qual è il senso di questa rinuncia? È ridicolo e semplicemente indecente dire che la responsabilità sia di Conte. Basta con questi giochetti. La verità è che c’è una sudditanza psicologica patetica di tutti i media nei confronti di Draghi: lui è l’intoccabile e tutti a prendersela con quel poverino di Conte “. Così, ai microfoni di “Fino a qui tutto bene” (Radio Cusano Campus), il filosofo Massimo Cacciari esordisce nella sua analisi della crisi di governo dopo le dimissioni di Mario Draghi.”(…)

    E ulteriormente a tutto ciò, l’altro ieri a Palazzo Madama durante le comunicazioni al Senato, il PdC, ha mostrato tutta la Sua tracotanza, supponenza ed indifferenza verso le varie istanze presentate da più parti. E dunque esso ha dimostrato palesemente in Aula e davanti a tutti gli Italiani; il solo interesse personale a non mediare in alcun modo, e con, appunto, nessuna risposta concreta alle istanze pervenute dalle suddette varie forze politche.

    Da ultimo, fortuna vuole che, questo nostro Paese sia ancora una Repubblica Parlamentare. Ed il Parlamento è sempre Sovrano. Piaccia o meno. E con buona pace dei vari firmatari seriali e adulatori dell’uomo solo al comando (vedasi il famigerato e lurido ventennio fascista).

    Viva la Repubblica Italiana. Ovvero; una Repubblica Parlamentare.

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