Dora – Donne in Valle d’Aosta: “Subito nella legge elettorale la doppia preferenza di genere”

Le donne che il prossimo 20 ottobre faranno il loro ingresso nell'aula al primo piano di Piazza Deffeyes sono quattro su un totale di 35 eletti, "di certo non sono sufficienti a garantire la piena partecipazione di entrambi i generi alla vita del più importante organo decisionale del nostro territorio".
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Politica

Modificare con urgenza la legge elettorale introducendo la doppia preferenza di genere. E’ quanto torna a chiedere l’Associazione Dora – Donne in Valle d’Aosta sottolineando come si tratti di “uno strumento imprescindibile per dare piena attuazione alla partecipazione democratica, costituzionalmente garantita, che è interesse della totalità dei cittadini”.

Le donne che il prossimo 20 ottobre faranno il loro ingresso nell’aula al primo piano di Piazza Deffeyes sono quattro su un totale di 35 eletti, “di certo non sono sufficienti a garantire la piena partecipazione di entrambi i generi alla vita del più importante organo decisionale del nostro territorio”.

Dora – Donne in Valle d’Aosta ribadisce, quindi, come una normativa che risponda appieno alla necessità di aumentare la rappresentanza femminile nelle istituzioni non sia più differibile.

“Non vi è nessun pretesto che possa essere accampato per ritardarla ulteriormente, visto anche il tanto contestato, ma sostanzialmente ineccepibile, richiamo del primo ministro Giuseppe Conte al Presidente della Regione che, già nel mese di luglio, ha voluto dare un segnale inequivocabile in merito al necessario adeguamento della normativa valdostana rispetto ad un parametro fondamentale e non contrattabile. – sottolinea Dora – Donne in Valle d’Aosta –  In conclusione riteniamo che il primo atto del nuovo governo regionale debba essere proprio l’approvazione di un solo articolo che introduca da subito nella legge elettorale la doppia preferenza di genere, sganciato da qualsiasi altra discussione politica o progetto di riforma che richiede tempo e lunghe contrattazioni. La doppia preferenza di genere non è e non deve essere una merce di scambio tra le forze politiche, ma un atto dovuto da cui partire. Non possiamo attendere oltre.”

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