"Proprio perché il nostro obiettivo rimane un altro, non aderiamo, ferma restando la libera scelta individuale di ciascuno sul piano dell’attivismo e/o dell’elettorato, a nessuna delle due liste, in linea peraltro con quanto deciso anche a livello nazionale dall’Altra Europa". Così l'Altra Valle d'Aosta si tira fuori da giochi per le elezioni politiche.
"L’Altra Valle d’Aosta esiste per unire culture e sensibilità di una sinistra che fatica ancora a ritrovarsi, ma che vive nelle lotte di tutti i giorni, per il lavoro, per la giustizia sociale, per l’ambiente, per l'accoglienza, per la parità di genere" spiega in una nota il movimento.
"Per questo abbiamo lavorato, in Valle d’Aosta, affinché il progetto unitario del Brancaccio andasse in porto. Così non è stato. A sinistra, a causa di errori, ingenuità e boicottaggi di alcuni partiti, sono nate due liste: Liberi e Uguali e Potere al Popolo".
Sull'esperienza valdostana di Potere al Popolo, l'Altra Valle d'Aosta sottolinea "la difficoltà ad individuare candidate, che ha “costretto” gli stimati Alex Glarey e Frank Rappazzo a farsi portabandiera e candidati di una lista tutta al maschile: ciò a dimostrazione che anche nei movimenti e nei partiti che si dichiarano femministi sono ancora da migliorare le prassi di confronto “dal basso” e di coinvolgimento effettivo delle realtà che si vorrebbero giustamente rappresentare".
Infine il movimento sottolineando l'appoggio nella "raccolta delle firme necessarie a Potere al popolo per potersi presentare alle elezioni" annuncia di volersi confrontare "sulle proposte di questa nuova lista. Convinti di costruire, dopo il 4 marzo, un fronte sociale più ampio e più inclusivo: un fronte che, avendo come faro la democratizzazione dell’Europa e la lotta alle disuguaglianze, rinunci ai vecchi (e ai più incomprensibili) slogans e impari ad utilizzare un nuovo linguaggio, un nuovo modo di stare umilmente tra la gente e sempre dalla parte degli ultimi".