Non sono passate neanche 24 ore dal deposito delle liste, che la campagna elettorale per le regionali si accende. A lanciare il primo attacco è il deputato Paolo Tiramani, capogruppo Lega in commissione di Vigilanza Rai che in una nota attacca la candidatura dell’ex presidente della regione e attuale direttore programma Rai Luciano Caveri. “E’ la dimostrazione di come certa parte politica consideri l’impegno nell’azienda di Stato: poco più di una poltrona, ben retribuita dai soldi dei cittadini, da scaldare e da mollare al primo scranno disponibile” dice il leghista che arriva a chiedere il passo indietro di Caveri. “Caveri sia chiaro con i valdostani e con l’azienda: si autosospenda, come anche la policy aziendale verosimilmente imporrà, per tutto il periodo elettorale, dando così un esempio di correttezza e di responsabilità, ma comprenda anche che, a prescindere dall’esito della competizione elettorale, forse sarebbe opportuno compiere un passo indietro negli incarichi regionali Rai, dimostrando così che non si può essere uomini per tutte le stagioni e rendendo così un corretto servizio alla comunità ed alle istituzioni”.
La risposta dell’ex Presidente della Regione, candidato in Vallée d’Aoste unie non si è fatta attendere.
“Non uso rispondere alle polemiche strumentali istruite ad arte“ esordisce Luciano Caveri, candidato alle elezioni regionali per il rinnovo del Consiglio della Valle D’Aosta “ma le dichiarazioni del capogruppo della Lega in Commissione di Vigilanza Rai sono talmente violente, ingiustificate e denigratorie da richiedere delle precisazioni dovute, oltre che una valutazione su azioni legali a tutela della mia immagine”. Caveri spiega “L’aspettativa per mandato politico è un istituto previsto dalla legge per tutelare tutti i lavoratori dipendenti -del settore pubblico come del privato-che decidono di dedicare parte della propria vita alla “cosa pubblica”. Nel caso specifico dei deputati – come Tiramani dovrebbe sapere – richiedere l’aspettativa non è una facoltà, ma di un obbligo di legge. Non ho beneficiati di alcun trattamento privilegiato in tutti gli anni che ho fatto politica e ho versato di tasca mia i contributi figurativi pensionistici.”
L’ex Presidente della Regione conclude quindi “Questo attacco è fazioso e non lo tollero proprio per la serietà dimostrata in passato ed anche in questa circostanza: dall’atto della presentazione della mia candidatura sino alla consultazione elettorale, come richiesto dalla Rai ai propri dipendenti candidati in tutte le consultazioni elettorali di settembre, non sarò in servizio. Sinceramente mi sfugge perché la Lega abbia deciso di attaccarmi mentre taccia sul candidature ben più scandalose in Italia e in Valle d’Aosta e mi stupisce anche l’analfabetismo istituzionale dimostrato”.
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Sempre dei signori, quello della Lega….