Non è un tradizionale comizio quello che il Movimento 5 stelle della Valle d’Aosta ha voluto organizzare questa sera, venerdì 22 febbraio, per chiudere la campagna per le elezioni al Parlamento dei due rappresentanti valdostani. All’incontro con i candidati Roberto Cognetta alla Camera e Stefano Ferrero al Senato che si è tenuto all’Hostellerie du Cheval Blanc, hanno risposto una trentina di cittadini che, in apertura, hanno abbracciato, almeno virtualmente, con un collegamento in streaming Piazza San Giovanni a Roma dove Grillo è intervenuto di fronte ad una piazza strapiena.
Nella loro breve introduzione, prima delle domande, i due candidati hanno ricordato i cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo: trasparenza ed eticità della politica, necessità di cambiamento del sistema, riequilibrio dello stato sociale "per non lasciare nessuno indietro", contrarietà agli impianti di incenerimento dei rifiuti.
"A differenza dei pagliacci che ci governano da 40 anni non vi diremo cazzate" ha esordito Stefano Ferrero citando la proposta di Augusto Rollandin sulla restituzione dei buoni di benzina. Ferrero si è poi scagliato contro l’idea stessa del voto utile. "Questa del voto utile è un idiozia di una certa sinistra dei poteri finanziari e che ammicca a Monti e che già pensa di fare shopping con i parlamentari del Movimento 5 Stelle".
Roberto Cognetta ha poi illustrato il progetto che i grillini hanno per la Valle d’Aosta. "Vogliamo dare una ripulita al sistema, ovvero fare uscire dal Palazzo le cose che non vanno, accedere agli atti, se è il caso denunciare: solo così si restituisce davvero il potere ai cittadini".
C’è stato spazio anche per un po’ di ironia. Nella sala riecheggia la musica dalla sala sottostante dove l’Union Valdotaine Progressiste ha chiuso la campagna elettorale. "Mi hanno detto che sono danze tradizionali e propiziatorie per la campagna elettorale" scherza Ferrero subito sostenuto da Cognetta che se la prende con l’abitudine ad offrire pranzi e cena in campagna elettorale: Gli elettori dovrebbero capire che loro mangiano una volta, ma consentono ai politici di mangiare cinque anni".