Ferrovia, i primi treni bimodali attesi per inizio settembre

La nuova deadline di entrata in funzione è stata annunciata stamane dall'Assessore ai Trasporti Luigi Bertschy. Per il ritardo di oltre un anno nella consegna previste penali milionarie per la Stadler.
Bimodali
Politica

Nel mese di settembre i primi tre treni bimodali potrebbero, finalmente, iniziare a circolare. La nuova deadline di entrata in funzione è stata annunciata stamane dall’Assessore ai Trasporti Luigi Bertschy.

La consegna dei primi cinque treni, costati 43 milioni di euro, sarebbe dovuta avvenire fra maggio e settembre del 2018. L’entrata in vigore di nuove normative per il rilascio delle autorizzazioni, ma anche richieste provenienti da Trenitalia, hanno causato i ritardi nella consegna, non tutti secondo la Regione giustificati. Per questo alla società fornitrice, la svizzera Stadler, l’Amministrazione regionale è pronta ad applicare penali che potrebbero superare il milione di euro. La quantificazione definitiva arriverà solo alla consegna dei treni.

I bimodali, acquisiti nella precedente legislatura con l’obiettivo di superare la rottura di carico ad Ivrea – i treni diesel attualmente in circolazione non possono accedere alla stazione interrata di Torino Porta Susa – non risolveranno tutti i problemi della linea. “Oggi il servizio è coperto da nove treni – ricorda l’Assessore – Ci sarà la necessità da parte di Trenitalia di fornire i treni che mancano. La Regione ha in riserva una commessa per un’ulteriore acquisizione di 3 treni, già finanziati, che andranno valutati rispetto a quanto vogliamo fare”.

Per Maria Luisa Russo del M5S “siamo davanti ad una serie di nonsensi. Abbiamo dei treni che abbiamo pagato tantissimo e li utilizzeremo in doppia modalità probabilmente per 5/7 anni fino all’elettrificazione e poi non potremo più utilizzare la parte diesel”.

0 risposte

  1. I treni bimodali sono ottimi e lavoreranno benissimo. Poi se un lontano giorno la linea verrà elettrificata, avremo avuto diretti su TO ( e forse MI) con alcuni anni di anticipo. E i convogli si potranno rivendere con estrema facilità. I politici che non sanno di cose tecniche, tacessero, grazie

  2. Speriamo che non sconvolgano gli orari attuali mettendo nei guai i pendolari abituali. Poi mi chiedo se prima o poi valuteremo un Aosta Milano, coinvolgerebbe l’interesse di 3 regioni incentivando anche un po’i turisti di breve periodo che, non automuniti, si buttano giustamente altrove.

  3. la boiata dei treni bimodali. Inutili, inquinanti e carissimi. Tutto questo per non elettrificare la linea e dividere i costi con regione Piemonte.

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