Sette mesi fa l’approvazione in Consiglio Valle, poi il silenzio. Roberto Cognetta, consigliere Mouv’, ha deciso quindi di correre ai ripari depositando oggi – lunedì 17 guigno – una proposta di regolamento regionale sul procedimento amministrativo e diritto di accesso agli atti riguardanti i servizi sociali in presenza di minori con genitori separati.
“L’8 novembre 2017 – spiega Cognetta in una nota – il Consiglio regionale aveva approvato, con voto quasi unanime (una sola astensione), una mozione a mia firma volta ad emanare, con urgenza, delle linee guida affinché soggetti esterni pubblici o privati delegati svolgano i servizi di assistenza e di incontri protetti in favore di minori e delle loro famiglie nei casi di genitori separati. In quell’occasione, avevo sottolineato la complessità del problema, soprattutto perché le separazioni consensuali sono poche, ma anche l’importanza di definire l’oggettività di alcune procedure attraverso percorsi codificati al fine di garantire la partecipazione dei genitori e loro delegati al procedimento e assicurare la semplificazione dell’accesso agli atti”.
Senza risposte, Cognetta decide di far da sé: “Sono 586 giorni che i valdostani aspettano queste linee guida – scrive ancora il consigliere Mouv’ –: attraverso numerose interpellanze e interrogazioni ho chiesto al Governo di dare seguito a questa mozione. Ma nulla è stato fatto. Quindi, oggi ho presentato alla Presidenza del Consiglio la mia proposta. Una proposta concreta che intende disciplinare la materia dell’assistenza sociale nelle questioni delle famiglie, per cui la Regione deve intervenire con un provvedimento generale specifico valido per tutti, Comuni, Usl, enti pubblici e privati autorizzati e convenzionati”.
In chiusa Cognetta “pizzica” politici e tecnici: “A questo punto l’Assessore di turno e gli uffici si scateneranno dicendo che è assurda, ridicola, strumentale, che non è applicabile, che esiste già la legge regionale 19 del 2007. Eppure hanno avuto 586 giorni di tempo per lavorare ad una loro iniziativa. La mia è una proposta aperta: in Commissione avremo la possibilità di discuterla, di approfondirla, di modificarla, di emendarla. L’importante è che si faccia un regolamento che disciplini questa materia così sensibile. I valdostani, soprattutto i minori, hanno aspettato abbastanza”.