Gerandin sulla riforma degli enti locali: “Proposta mortificante per i Comuni”

“Mi pare che la strategia in atto sia ormai piuttosto chiara a tutti”, spiega in una nota l'ex Presidente.“Ridurre al minimo le risorse e l’autonomia finanziaria degli enti locali, espropriandone le funzioni a favore della Regione, indebolendo il sistema"
Elso Gerandin
Politica

“Una proposta così mortificante che non trova eguali neppure nelle altre Regioni italiane a Statuto ordinario che già hanno legiferato”. L’ex Presidente del Consiglio Permanente degli Enti Locali, Elso Gerandin, ha commentato così la bozza di risoluzione che verrà discussa all’assemblea dei sindaci valdostani convocata per questo.

“Mi pare che la strategia in atto sia ormai piuttosto chiara a tutti”, spiega in una nota Gerandin. “Ridurre al minimo le risorse e l’autonomia finanziaria degli enti locali, espropriandone le funzioni a favore della Regione e indebolendo il sistema".”.

Il tutto, sempre secondo Gerandin, “giustificato dalla necessità di rispettare gli obblighi derivanti da una legislazione nazionale, che in Valle chiaramente non si applica. Non si difende, dunque, l’Autonomia della Valle d’Aosta se non siamo capaci di difendere i nostri Comuni. Poco importa se dietro a questo progetto di riportare tutto sotto “mamma regione” o sotto le sue società strumentali o sotto il comune capofila (Aosta) vi sia il “pensiero unico” di chi vuole controllare tutto; dalle assunzioni, agli acquisti, dai servizi alle persone sul territorio agli investimenti. La realtà è che in questo modo si svuota il Comune di ogni competenza e funzione, e di ogni possibilità di fornire risposte immediate alle persone.

“D’altronde – conclude l’ex Presidente del Cpel – è molto più facile controllare venti Associazioni di Comuni, anziché 74, ed obbligare cittadini ed Amministratori, sempre più ministri senza portafoglio, a rivolgersi al secondo piano di Place Deffeyes. Quanto di buono verrà fatto sarà merito della Regione, e ai Comuni svuotati di competenze e risorse, l’onere di fare i gabellieri”. 

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