Questione di numeri. L’abaco di Piazza Deffeyes sembra essersi in questo momento posizionato sull’undici: i 7 consiglieri dell’Uv più i 4 di Alliance Valdôtaine/VdA Unie. E’ a firma loro la nota uscita venerdì scorso con cui si annuncia il dialogo con le altre forze politiche. L’obiettivo, non dichiarato, è convogliare nuovi addendi per non replicare il risultato attuale di 18, ma neanche di 19 o 20. La soluzione più semplice sarebbe aggiungerne altri 11 (la Lega Vda) per arrivare alla somma di 22 (Nda almeno). Operazione sulla quale da tempo sono convogliate le menti di alcuni consiglieri di maggioranza.
Preclusioni da parte del Carroccio al momento non ve ne sono. “Per noi va rispettata la volontà degli elettori, che è stata chiara” dice la segretaria della Lega Valle d’Aosta Marialice Boldi, avendo bene in mente i numeri usciti dalle urne. “Siamo disponibili ad un governo che affronti i problemi concreti e che riesca a portare alla fine la legislatura, risolvendo le problematiche della Regione e non stando immobili come finora successo”.
Le ultime elezioni regionali consegnano però anche altri numeri, come quelle 1777 preferenze a Nicoletta Spelgatti, che per lungo tempo il Carroccio ha sperato di riportare alla guida della regione.
“Noi non poniamo diktat di nessun tipo” evidenzia ancora Boldi “Vogliamo discutere di programmi e progetti e non di poltrone”.
L’unico “No” deciso che arriva dalla segretaria Boldi è oggi quello ad un’ipotesi di governissimo. “Non siamo disponibili a minestroni o a governi pastrocchio”.
Per ora incontri ufficiali non sono stati fissati fra gli undici autonomisti e gli undici leghisti. “Non ho notizia di abboccamenti, aspettiamo che si aprano le interlocuzioni”.
Sembrano lontanissimi i tempi in cui un’alleanza di governo con l’Uv era per la Lega improponibile oltre che impossibile. Preclusioni passate che pesano ancora sul Mouvement, che dovrà ingoiare parecchi antiacidi per digerire l’eventuale accordo.