Il “caso Rubbo” divide la Giunta

Nell’ultima riunione dell'esecutivo non è stata adottata una proposta di delibera con cui di fatto la Regione si dice contraria a dare attuazione alla sentenza del Consiglio di Stato e quindi a reintegrare Igor Rubbo al posto di Direttore generale dell’USL.
Igor rubbo
Politica

Tornerà Igor Rubbo a dirigere la sanità valdostana? La domanda è sempre più aperta e l’esito sempre più incerto. Ciò che appare con una certa evidenza è come il “caso Rubbo” rappresenti una spina nel fianco dell’attuale giunta regionale, resa più insidiosa dal fatto che gli assessori non hanno una posizione condivisa.

Nella seduta di venerdì scorso è stata portata in giunta una proposta di delibera con cui di fatto la Regione si diceva contraria a dare attuazione alla sentenza del Consiglio di Stato e quindi a reintegrare Igor Rubbo al posto di Direttore generale dell’USL. La delibera però non è stata adottata perché buona parte degli assessori hanno manifestato la loro contrarietà all’impostazione del documento.

Rumors di palazzo vedrebbero da una parte il Presidente della Regione Antonio Fosson e l’Assessore alla Sanità Mauro Baccega, propensi al non reintegro, e dall’altra il resto della giunta che vista la complessità della vicenda vuole vederci chiaro.

Secondo l’atto portato in giunta non va data esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato, promossa e vinta dalla Regione, perché la stessa sentenza, non entrando nel merito e limitandosi ad annullare il pronunciamento precedente del Tar, non chiarirebbe alcune illegittimità presenti.

Un’impostazione che finirebbe per sconfessare l’operato di chi, si legga la giunta guidata da Pierluigi Marquis con Luigi Bertschy alla Sanità, Igor Rubbo l’ha nominato alla direzione generale prima e poi ha promosso il ricorso al Consiglio di Stato perché convinto di aver agito con correttezza.

Ora la palla passa nuovamente all’Avvocatura della Regione chiamata a suggerire una nuova soluzione che rischia di avere, da una parte o dall’altra, strascichi legali.

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