Il posizionamento della statua dell’Imperatore all’Arco fa già discutere il Consiglio
Affrettati adagio, avrebbe detto probabilmente l’Imperatore Augusto. Infatti, neanche ventiquattro ore dopo l’inaugurazione della statua in bronzo che lo ritrae, ad Aosta – realizzata dallo scultore Gabriele Garbolino Ru e donata alla città da Léonard Gianadda –, in Consiglio comunale c’è già di che discutere.
Il titolo della mozione della Lega Vallé d’Aoste –“Una migliore collocazione per Augusto” – lascia pochi dubbi sul contenuto. A presentarla il capogruppo del Carroccio Sergio Togni: “Neanche un mese fa abbiamo votato all’unanimità l’accettazione in comodato d’uso gratuito di una statua dell’Imperatore e deliberato il posizionamento nei pressi dell’Arco di Augusto. È evidente che nessuno immaginava che le cose andassero così velocemente, ma non sono andate altrettanto bene”.
Un “disastro totale”
Togni, infatti, spiega che “la posizione assolutamente non è adatta, non è degna della statua. Ero abbastanza convinto fosse una collocazione provvisoria. Non so con chi ci si sia confrontati per metterla di sbieco invece di farla guardare in faccia chi entra ad Aosta. Poi ‘Auguste’ scritto in francese non è adeguato”. Non solo: “Il posizionamento di una statua va studiato con una Commissione, coinvolgendo urbanisti, esperti, storici dell’arte – prosegue il capogruppo leghista –. Qui è evidente che non si sia chiesto consiglio a nessuno. Il meglio sarebbe un bel concorso di architettura per la piazza, e se alla fine trovassimo una posizione definitiva per la statua sarebbe il meglio. Così, però, è il disastro totale”.
Antico o contemporaneo?
In replica, il sindaco Gianni Nuti cerca di spiegare le scelte che hanno portato all’attuale collocamento, a partire dagli elementi ostativi trovati nel percorso: “L’Amministrazione comunale lavora assieme alla Presidenza del Consiglio e la Sovrintendenza ai Beni culturali sul collocamento di questa nuova opera da almeno da otto mesi. In realtà il suo posizionamento è il risultato di una serie di veti e problemi di tipo contestuale che abbiamo dovuto prender in considerazione”.
Problemi tecnici: “La statua è stata donata al Comune e doveva essere inserita nel nostro territorio e non in quello regionale – ha detto Nuti –. Quindi, collocarla vicino all’Arco non sarebbe stato possibile perché non potevamo avere un bene nostro su territorio non nostro”.
Ma la ratio stessa che sottende alla decisione ha anche un’altra natura. Il sindaco aggiunge infatti che “come ha detto ieri lo stesso scultore, questo non è un monumento storico ma un’opera contemporanea che ricalca una statua storica. Mettere un monumento contemporaneo vicino ad uno storico, l’Arco di Augusto, diventa una mistificazione”.
Poi, comunque, l’apertura: “Quando la piazza sarà completamente riqualificata possiamo anche chiedere ai progettisti di collocare monumento in un’area dove ‘respiri’ di più, mantenendo però quella forma di distinzione alla quale tengo molto, permettendo così al cittadino di distinguere le stratificazioni storiche. Perché questa è un’interpretazione contemporanea di un’iconografia storicizzata”, ha chiuso Nuti.
Discorso che non convince affatto Togni: “Evidentemente, otto mesi di veti hanno prevalso sul buon senso. La statua rimane piazzata male. E sembra che non tutti gli archeologi siano d’accordo su questo posizionamento ‘a mo’ di vigile urbano’. È una statua molto iconografica e non concettuale, non possiamo ridurla a un’opera contemporanea se manifestatamente non lo è”.