“Da troppo tempo la politica valdostana è ostaggio di personalismi e rancori che, oltre a creare un forte rallentamento dell’attività, stanno mettendo a grave rischio la credibilità stessa delle istituzioni nei confronti dei cittadini, che fanno sempre più fatica a riconoscersi in chi di volta in volta è chiamato a rappresentarli”. A dirlo è il Savt, il sindacato autonomo valdostano, che ha riunito nella mattinata di oggi, venerdì 18 novembre, il Direttivo confederale.
All’ordine del giorno della riunione c’era la definizione delle modalità organizzative del congresso straordinario della sigla sindacale, in programma per il prossimo 2 dicembre a Gressan. Considerato che quel momento rappresenterà “anche l’occasione per fare il punto della situazione socio/politico/economica che sta attraversando la Valle d’Aosta”, il sindacato ha intanto messo nero su bianco in una nota che “lo scollamento tra istituzioni e cittadini rischia nella nostra Regione di mettere a forte rischio la sensibilità autonomista di quest’ultimi”.
Tant’è che “sempre più spesso viene messa in discussione la nostra autonomia speciale, visto che sovente viene identificata nell’inefficacia della macchina amministrativa. Al contrario l’autonomia speciale dovrebbe garantire un operato migliore e più rapido rispetto allo Stato”. Il Savt ritiene “che questa situazione non sia più sostenibile”, perché “la Valle d’Aosta ha bisogno di essere governata e soprattutto di avere una programmazione del futuro”, dal momento che tanti dossier “sono in attesa di risposte, a partire dalla riforma del sistema sanitario e di welfare”.
Per il sindacato autonomo, “bisogna ripartire dai principi dello Statuto Speciale, rivedendoli in chiave moderna dove necessario, e lavorare per dare riposte necessarie oggi e domani e per disegnare la Valle d’Aosta dei prossimi anni”. Un “dovere e obbligo nei confronti dei cittadini e degli elettori” da parte dei partiti e degli eletti in Consiglio Valle.
Se così non sarà, “se non sarà possibile comporre un Governo regionale in grado di lavorare fino a fine legislatura senza essere messo continuamente sotto scacco da non importa quale gruppo o singolo consigliere, – è la conclusione del Savt – si abbia il coraggio di tornare al più presto al voto dopo aver rivisto la legge elettorale”.