Il 14 febbraio, il giorno ultimo per il Presidente della Regione Renzo Testolin per trovare in Consiglio Valle una nuova maggioranza, si avvicina inesorabile. Senza almeno 18 consiglieri dalla sua parte, tra poco più di due settimane, l’unica strada sarà quella delle elezioni anticipate.
Nonostante i proclami recenti di una “ritrovata coesione” del governo, la politica fatica ancora ad uscire dal guado e a mancare sono ancora diverse risposte, uscite improvvisamente dall’agenda di un Consiglio regionale avviluppato nella “questione Bilancio” e nel fare di conto coi suoi stessi numeri.
Uno di questi temi è la quotazione in borsa di Cva, peraltro per un’assemblea che mai come le precedenti – tra Commissioni e audizioni fiume – si è occupata di una contesa che rischia ora di restare in un cassetto a tempo indeterminato o, peggio ancora, diventare questione da campagna elettorale.
Incertezze che, inevitabilmente, ricadono anche sulla stessa Compagnia valdostana delle acque come spiega il suo Amministratore delegato Enrico De Girolamo a margine della stipula dell’accordo con Confindustria siglato stamattina: “La stabilità politica, visto che la Regione è il nostro socio unico per tramite di Finaosta, non può che contribuire alle strategie future di Cva, soprattutto in un momento in cui ciò che ci regola, come le concessioni, è in discussione”.
In chiaro: “Vedremmo di buon occhio una maggiore stabilità – chiude l’Ad dell’Azienda – perché se per il presente la Compagnia va bene e non ha nessun problema, è importante, in un mondo in continuo cambiamento, impostare delle strategie a medio e lungo termine”.
