Edoardo Rixi, il Viceministro leghista delle infrastrutture e dei trasporti del Governo Conte, arriva ad Aosta e, fondamentalmente, porta con sé delle conferme.
Anzitutto sull’elettrificazione della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea: “La Regione – ha spiegato in conferenza stampa – si era già dotata, per entrare a Torino, dei locomotori diesel/elettrici (i famosi “bimodali, ndr.), ma se Aosta non viene collegata elettricamente non avrete mai un treno diretto che andrà verso qualsiasi destinazione. L’idea è quella di usare i 36 milioni di euro inseriti nell’accordo di programma sulla linea, che va rafforzata su alcuni ponti e in alcune parti. Risorse all’interno delle quali è prevista anche progettazione di tutta parte elettrica”.
Progettazione sulla quale Rixi ha intenzione di correre: “A maggio ci sarà l’aggiornamento dell’accordo con le ferrovie dove si garantiranno queste risorse. Oggi l’elettrificazione completa vale circa 80 milioni, con qualche risparmio in fase di progetto definitivo. Nel 2020 contiamo di mettere le risorse per l’elettrificazione vera e propria, e i lavori, a mio avviso, partiranno nel 2021”.
Per la linea dell’Alta Valle, sospesa da anni, è invece ancora presto: “Per noi l’elettrificazione è importante per permettere di accedere ovunque con il treno in Valle, anche a livello di flussi turistici come succede a Chambéry e Zermatt. Il tema della tratta fino a Pré-Saint-Didier va affrontato dopo aver ‘risolto’ Aosta che deve tornare ad avere una linea che funziona, ma sarà la Regione a decidere. Per me è importante garantire punto d’accesso diretto sulla rete ferroviaria nazionale che ora non c’è”.
L’Anas rimane ad Aosta
Altro punto “caldo” di questi giorni, il paventato accorpamento dell’Anas valdostana con il Piemonte. Rixi fuga subito il dubbio: “Vista l’importanza del trasporto su gomma in Valle d’Aosta – spiega -, senza ferrovia e senza aeroporto, non si può pensare di ridurre presenza di Anas. A livello periferico, anzi, deve avere ancora più risorse umane, tecnologiche ed economiche”.
In sintesi: “La sede rimane ad Aosta, come persone che ci rimangono – chiude il Viceministro -. L’anno prossimo dovrebbe arrivare nuovo personale e chi dirige attualmente dovrebbe restare. L’accorpamento con il Piemonte è solo fatto per rinforzare eventualmente la sede di Aosta in caso di necessità”.
Il Tunnel del Bianco, i lavori e la chiusura da scongiurare
Terzo tema che Rixi porta ad Aosta è un po’ più lontano nel futuro, ma non meno importante.
Sulla chiusura del Traforo del Monte Bianco, spiega: “Al momento non ci sono iniziative concrete in atto. Tra 8/9 anni dovremo rivedere il calcestruzzo e si rischia una chiusura di due anni. Nel frattempo c’è l’ipotesi di realizzare una ‘seconda canna’ o utilizzare delle nuove tecnologie per ridurre il traffico”.
Perché l’obiettivo è quello di non isolare la Valle: “La seconda canna – conclude Rixi – ha alcune criticità ambientali, bisogna capirne impatto anche economico, ma al momento non ci sono progettazioni. Abbiamo ancora tempo per prendere una decisione assieme alle comunità locali. Una chiusura, come quella tragica già vissuta in passato, porterebbe danni economici importanti alla struttura della Valle d’Aosta e in qualche modo va evitata”.