Inchiesta Egomnia, per la maggioranza non è necessaria una riflessione

La maggioranza boccia la mozione di Pcp che chiedeva di avviare una riflessione in I Commissione acquisendo i documenti della richiesta di archiviazione dell'Inchiesta Egomnia. "Strumentalizzazione" e ancora "Non siamo un IV grado di giudizio".
Consiglio Regionale
Politica

L’inchiesta Egomnia è archiviata anche per il Consiglio regionale. Nel pomeriggio di oggi la maggioranza si compatta sulla scelta di respingere la mozione presentata da Pcp (a favore i 17 di minoranza) che chiedeva al presidente della I Commissione di reperire la documentazione dell’inchiesta, in particolare la richiesta di archiviazione con le sue motivazioni, per un esame e una riflessione urgente, anche appoggiandosi all’Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso.

“Credo che la collega Guichardaz voglia fare della mozione un manifesto politico, dove interpreta il ruolo di chi si mette al di sopra di tutti” evidenzia il capogruppo Uv Aurelio Marguerettaz, annunciando l’astensione. “Noi non abbiamo gli elementi per entrare nel merito di questi documenti, che sono redatti dalla pubblica accusa: se questi documenti fossero inseriti in un processo ci sarebbe, da un lato, la pubblica accusa e, dall’altra, la difesa. Con l’archiviazione non c’è nemmeno la possibilità di difesa.”

Ad annunciare l’astensione è anche il vice capogruppo di Fp Pd Andrea Padovani. “Tenere alta la guardia è fondamentale perché sentenze di tribunali hanno constatato l’esistenza della ‘Ndrangheta in Valle d’Aosta. Il Consiglio ha voluto tenere alta la guardia, istituendo l’Osservatorio sulla legalità – sul quale peraltro le uniche due Consigliere che si sono astenute sono quelle del PCP. Questa mozione è però irricevibile perché trasformerebbe la I Commissione in un IV grado di giudizio”.  

Parole condivise da Alberto Bertin. “La politica deve sapere prendere le distanze e isolare il malaffare, senza titubanze, ma questa non è una questione politica e la I Commissione non è lo strumento idoneo. L’argomento deve rimanere nell’agenda politica di tutti noi, che abbiamo la responsabilità su questo aspetto e trovare gli strumenti più idonei per analizzarlo”.

Ribandendo la necessità di avviare una riflessione sul tema, la consigliera di Pcp Chiara Minelli ha negato la volontà di strumentalizzare. “Non si tratta di ergersi a giudici, quello che si chiede è di avviare una riflessione negli organismi del consiglio. Se si vuole negare che questo è un tema importantissimo per la nostra regione, allora io non so più dove siamo. Non accogliendo la mozione, significa che al Consiglio questo argomento non interessa. I valdostani ne prenderanno atto.”

 

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