La campagna elettorale corre sui social: ecco quanto hanno speso partiti e candidati

Dopo lo scandalo della Cambridge Analytica, Facebook ha deciso di rendere più trasparenti le inserzioni a tema sociale, politico o elettorale, rendendo pubblico non solo il “committente” (chi fisicamente paga la campagna) ma anche gli importi spesi, nonché i dettagli della targetizzazione per ogni inserzione.
Social media e politica
Politica

Dalla buca delle lettere alla bacheca virtuale: in soli due anni lo strumento simbolo di ogni campagna elettorale che si rispetti, il “santino”, ha cambiato forma e sostanza. Solo le urne, fra qualche giorno, ci diranno se con il definitivo passaggio dall’analogico al digitale del politico locale – nell’anno del Signore 2020 – l’efficacia del micidiale strumento di persuasione di massa sia rimasta immutata.

A quel punto, in ogni caso, ci saremo finalmente liberati dal bombardamento social messo in atto da partiti e candidati negli ultimi tempi. Facebook e Instagram, infatti, sono tornati ad essere quel campo fertile in cui molti avevano deciso di investire e seminare già nel 2018. Anche se, rispetto alle consultazioni per il rinnovo del parlamento italiano e quelle seguenti per il Consiglio Valle, di due anni fa, l’invasione social di oggi è diventata quasi necessaria. Da una parte la brevità della campagna stessa, dall’altra le strette misure anti-covid che hanno reso di fatto impossibile svolgere i consueti comizi, hanno convinto anche i più scettici ad affidarsi ai “maghi del web”.

Festa grassa per i social media manager, dunque, che hanno raccolto a braccia aperte i nuovi clienti. Ecco dunque spiegata la comparsa massiccia di pagine pubbliche, su Facebook e Instagram, con relativi inviti a “mettere mi piace”, seguiti da una continua e massiccia invasione di post, video e foto. Molti di questi hanno una piccola dicitura in alto, sotto il nome della pagina: “Sponsorizzato – Finanziato da…nome del committente”. Questi ultimi sono contenuti a pagamento.

 

Come funziona la pubblicità sui social?

Facciamo un piccolo passo indietro, però, affinché sia chiaro come funzioni il meccanismo della pubblicità sui social network e nello specifico sulla piattaforma Facebook for business, utilizzata per le inserzioni su Facebook e Instagram (ma non solo).

L’inserzionista (in questo caso il politico o il partito di turno) sceglie un obiettivo di marketing – notorietà, considerazione o conversione – e poi il target da raggiungere: uomini e donne maggiorenni, residenti in Valle d’Aosta, nel caso specifico. Volendo affinare ulteriormente il pubblico, è possibile anche selezionare alcuni interessi specifici, per essere sicuri di andare a intercettare il proprio elettorato di riferimento o chissà, magari per provare a convincere qualche indeciso. Poi si definiscono la durata della campagna (ore, giorni o volendo anche mesi), i luoghi virtuali in cui saranno mostrate le inserzioni (Facebook, Instagram, desktop e mobile, ma anche siti affiliati al network o app) per poi procedere alla creazione dell’inserzione stessa. Per farla breve, si scelgono una fotografia o un video, un testo di corredo e via. Il contenuto è pronto per essere diffuso e mostrato a tutti gli utenti compresi nel target, per la durata prescelta.

 

Facebook for Business
Facebook for Business

 

Com’è possibile che Facebook abbia tutti questi dati sui propri utenti…beh, li ha perché sono stati forniti dagli utenti stessi in fase di iscrizione e poi aggiornati quotidianamente ogni volta che viene effettuata una qualsiasi azione o interazione sui social. Avete messo un “mi piace” ad una foto della Juventus? Bene, probabilmente vi piace il calcio e siete tifosi di quella squadra, dunque rientriate potenzialmente in un target utilizzabile da un inserzionista.

Il silenzio elettorale vale sui social media?

Se sperate di godervi un weekend di pace grazie al tanto atteso “silenzio elettorale” vi sbagliate di grosso. Le norme che lo regolano non parlano di social network. La legge che disciplina la materia risale al 1956 (con integrazioni del 1975) e stabilisce che “nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati, giornali murali o altri e manifesti di propaganda”. L’ultima volta che è stata aggiornata era il 1985, quando sono state introdotte le regole riguardanti la comunicazione radiotelevisiva, mantenendo in sostanza la ratio della legge principale. “Nel giorno precedente ed in quello stabilito per le elezioni fatto divieto anche alle emittenti radiotelevisive private di diffondere propaganda elettorale”.

Dunque, dal punto di vista legale, sui social media la campagna elettorale può proseguire anche il giorno prima del voto, compresi i post sponsorizzati su Facebook e Instagram. A inizio luglio Mark Zuckerberg ha dichiarato che Facebook imporrà il “silenzio elettorale” una settimana prima delle elezioni americane, ma del resto del mondo, per ora, non se ne parla.

 

Quanto hanno speso partiti e candidati sui social in questa campagna elettorale?

Domanda sfiziosa, no? Dopo lo scandalo della Cambridge Analytica, società di consulenza britannica accusata di aver contribuito alla manipolazione del pensiero degli elettori durante le presidenziali americane del 2016 e il referendum inglese per intraprendere o meno la strada verso la Brexit, insieme a Facebook, la società di Mark Zuckerberg ha deciso di rendere più trasparenti le inserzioni a tema sociale, politico o elettorale, rendendo pubblico non solo il “committente” (chi fisicamente paga la campagna) ma anche gli importi spesi, nonché i dettagli della targetizzazione per ogni inserzione.

Oggi, quindi, chiunque può avere accesso a questi dati e scoprire quanti soldi sono stati investiti su Facebook for Business da partiti e candidati.

I dati forniti riguardano la spesa totale sostenuta da una singola pagina dal 28 marzo 2019 (giorno di attivazione della “ads library”) al 18 settembre 2020, alle ore 15, e l’ultima settimana. Per avere un’idea complessiva della spesa, quindi, abbiamo scelto di pubblicare i dati totali riferiti all’ultimo anno, anche se in molti casi le pagine sono state create soltanto negli ultimi mesi. Nei casi in cui la spesa sia compresa tra 0 e 100€ non viene fornito un dettaglio preciso di quanto investito.

 

Ecco la classifica di spesa in Valle d’Aosta

Partiti

Rinascimento Valle d’Aosta – 3019€

Union Valdôtaine – 660 €

Alliance Valdôtaine – Stella Alpina – Italia Viva per la VDA – 672€

Lega Valle d’Aosta –  413€

Italia Viva – Comitato Europa Aosta – 227€

Vdalibra – 175€

Progetto Civico Progressista < 100€

Movimento 5 Stelle Valle d’Aosta < 100€

Pays d’Aoste Souverain < 100€

Valle d’Aosta Futura < 100€

Pour l’autonomie – 0€ (non ha pagine social)

Centro Destra Valle d’Aosta – 0€

Vallée d’Aoste Unie – 0€

 

Un post sponsorizzato di Rinascimento Valle d'Aosta
Un post sponsorizzato di Rinascimento Valle d’Aosta

 

Candidati

Albert Chatrian – 1744€

Marco Carrel – 986€

Andrea Manfrin – 908€

Chantal Certan – 739€

Andrea Padovani – 670€

Paolo Laurencet Candidato Sindaco Aosta – 648€

Almo Baccini – 540€

Eleonora Baccini – 454€

Jean Barocco – 416€

Luciano Mossa – 367€

Orlando Navarra – 339€

Donatello Anello – 299€

Stefano Aggravi – 131€

Elso Gerandin – 115€

Nuti-Borre < 100€

Rinascimento Aosta Girardini Sindaco < 100€

Walter Zampa < 100€

Carlo Marzi < 100€

Sara Timpano < 100€

Mauro Baccega < 100€

Stefano Rizzi < 100€

Hervé Armand < 100€

Francesca Paonessa < 100€

Jacques Bottel < 100€

Gianni Champion < 100€ (dalla pagina di Raimondo Davide Donzel)

Pietro Verducci < 100€ (dalla pagina di Raimondo Davide Donzel)

Erika Guichardaz < 100€ (dalla pagina di Raimondo Davide Donzel)

Matteo Pellicciotta < 100€  (in parte dalla sua e in parte dalla pagina di Fulvio Centoz)

Andrea Campotaro < 100€

Claudio Calì per la Valle d’Aosta < 100€

Un post sponsorizzato di Albert Chatrian
Un post sponsorizzato di Albert Chatrian

 

Liste comunali

Noi con Voi per Saint Vincent – Francesco Favre Sindaco – 548€

Insieme Per Cambiare Saint-Vincent – Castiglioni Sindaco – 119€

Uniti per Châtillon < 100€

Pour Per Jovençan < 100€

J’aime Pont-Saint-Martin < 100€

La Thuile- Luce e Respiro (non contrassegnato come contenuto politico, importo non visibile)

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