E’ un programma intenso quello che ha in serbo la Consulta regionale per le Pari Opportunità nel 2011. Un programma che sembra voler recuperare l’anno “perso” – il 2010 – e che è servito per arrivare alla definitiva composizione della Consulta, al suo insediamento e a prendere confidenza con i nuovi compiti assegnati all’organismo dalla legge regionale 53/2009 che la istituisce.
Se l’istituzione della Consulta ha suscitato vivaci polemiche e parecchi mugugni da parte dei partiti e delle associazioni che sedevano o animavano la precedente consulta femminile, ora Luciana Blanc Perotto, la Presidente, Rosaria Castronovo, la vice, insieme a tutto l’esecutivo, sembrano aver trovato l’accordo necessario a portare avanti le attività della Consulta.
“Innanzitutto puntiamo sulla promozione della Consulta grazie al nuovo sito web e all’attivazione di collaborazioni con le elette sul territorio” ha spiegato ai giornalisti Rosaria Castronovo. Tra gli altri punti ritenuti prioritari la diffusione della cultura di genere, ovvero il riconoscimento delle specificità e delle differenze tra uomo e donna per favorire una maggiore conoscenza ed un maggiore rispetto, sin dalle scuole elementari e con incontri e conferenze rivolti a tutti. Sarà poi continuata l’attività del Centro donne contro la violenza in cui operano volontarie e psicologi e un avvocato. Tutte le attività dovranno essere realizzate con gli 80.000 euro previsti dal budget annuale assegnato alla Consulta.
La Consulta, formata da 23 donne che si sono divise in gruppi di lavoro, è chiamata anche a dare pareri sull’impatto di genere di tutte le leggi regionali, a fare proposte ai parlamentari e a vigilare sul rispetto delle pari opportunità. “Abbiamo anche allargato gli orizzonti – spiega la presidente Luciana Blanc Perotto – partecipando alla Conferenza delle presidenti a livello nazionale e mantenendo rapporti direti con la Commissione europea per le pari opportunità”.
“Il programma della Consulta è molto interessante, ma a bisogno di essere comunicato: il rischio, altrimenti, è che non venga capito dalla comunità” è l’appello ai giornalisti lanciato alla fine dal Presidente del Consiglio regionale Alberto Cerise.