Le novità erano troppo ghiotte per lasciarsele scappare. Nel primo anno e mezzo di applicazione, c’è stata da parte dei valdostani una vera e propria corsa al mutuo prima casa o ristrutturazione Finaosta.
Oltre 800 le domande presentate fra il novembre 2019 e il dicembre 2018. Un boom che ha messo in ginocchio gli uffici che si dovevano occupare delle pratiche, e che non ha trovato una risposta a livello di risorse economiche.
Nell’autunno 2017 l’allora Giunta regionale aveva deciso di alzare l’importo massimo che poteva essere concesso, abbassando i tassi di interesse e aprendo la misura a tutti, senza più limiti di reddito. Le novità, in vigore fino alla fine del 2019, prevedono: un unico limite massimo concedibile di 180mila euro (prima era di 70mila per i single e 100mila per i nuclei) e l’introduzione di due sole fasce di reddito per i tassi di interesse (0,80% per Isee fino a 20mila euro e 1% per Isee superiori). Per il recupero del patrimonio edilizio privato, anche per abitazioni non principali, si arriva ad un unico limite massimo concedibile di 300mila euro che può essere dato, nel limite dei 150mila euro, anche per l’acquisto dell’immobile, ad esempio per l’acquisto di un rudere. Il tasso di interesse scende all’1% per le seconde case e senza limite Isee.
“La finalità principe di queste misure – ha ricordato oggi in aula l’Assessore regionale Stefano Borrello – era di andare ad incentivare il mercato dell’edilizia privata. Volevamo dare una scossa al settore, e guardando ai numeri si può dire che ciò è accaduto”.
Prima della delibera di Giunta di introduzione delle novità, le domande di mutuo prima casa e ristrutturazione sono state 158 (periodo gennaio-novembre 2017). Negli ultimi due mesi del 2017 la rivoluzione mutui prima casa ha portato ad un primo picco, 220 domande presentate, tutte finanziate. Il boom è arrivato nel 2018 con 622 domande totali, la maggior parte delle quali, quelle presentate fino ad agosto 2018, verranno finanziate grazie ai 38 milioni di euro reperiti dalla Giunta regionale venerdì scorso. Per le altre 200 circa del 2018 e per le 167 del 2019 la Giunta valuterà “con i rientri di dicembre e l’evoluzione delle domande, da qui a dicembre” il reperimento di altri fondi.
Dal piano di assunzioni, deliberato nelle scorse settimane, arriveranno altre risorse umane a gestire le pratiche di finanziamento, mentre per rispondere alle novità legislative introdotte sulle perizie tecniche è stato organizzato un corso di formazione per il personale a fine maggio e “ci si è attivati con Inva per l’aggiornamento dei programmi”.
La risposta alle problematiche insorte è stata però ritenuta “insufficiente” da parte di Elso Gerandin: “Nel marzo 2018 si è prelevato a piene mani dai fondi di rotazione per la variazione di bilancio – ha ricordato il consigliere – Anche noi crediamo che questo settore vada rilanciato, perché così si rimpinguano anche le entrate della Regione. Per questo non possiamo permetterci di tenere fermi 400 cantieri, il dato che avremo in prospettiva”.