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La Lega e il reddito di cittadinanza: “Pagare qualcuno per stare a casa non è la strada giusta”

Luca Distort e Paolo Sammaritani hanno anche parlato di riduzione del numero di parlamentari, divieto di indossare il Burqa, blocco degli sbarchi, Olimpiadi invernali 2026 e aeroporto Corrardo Gex.
Politica

Il settimo appuntamento di “Cosa ne pensano i candidati?” ha visto protagonisti oggi, all’interno della redazione di AostaSera.it, i candidati alla Camera ed al Senato per la Lega Salvini Premier, Luca Distort e Paolo Sammaritani.

Tra le domande capitate a Sammaritani, quella relativa al reddito di cittadinanza: “Citando l’economista Milton Friedman, se si paga qualcuno per non lavorare e si tassa chi lavora, non bisogna sorprendersi se si crea disoccupazione. Noi siamo contrari a questo, pagare qualcuno per stare a casa non è l’indicazione giusta. Noi siamo per un rilancio dell’economia che passi da una detassazione generale forte con l’introduzione della flat tax, in modo da ridare ossigeno a imprenditori e artigiani ed incentivare tutti a pagare le tasse”.

Sull’ipotesi di riduzione del numero dei parlamentari, Distort sottolinea come sia uno dei punti del programma leghista: “E’ uno dei sottopunti del nostro piano di riduzione della spesa pubblica, ma è anche questione della coscienza di un popolo sapersi rappresentare con un numero inferiore di parlamentari, benché inizialmente nascesse per garantire più rappresentatività. Oggi con il Rosatellum si tende a concentrare tutto nelle mani dei partiti con maggiore consenso, motivo in più per far decadere questo numero eccessivo”.

A Distort sono poi capitate due domande sui cavalli di battaglia della Lega, il divieto di indossare il Burqa nei luoghi pubblici (“la nostra identità è data dai documenti e dalla visibilità del volto”) ed il blocco degli sbarchi di immigrati (“c’è una regia chiara dietro questi sbarchi. Il profugo va tutelato e accolto, ma il clandestino no, non ha diritto”). Due domande più locali, invece, per Sammaritani: “La questione delle Olimpiadi invernali del 2026 esulano dal programma, ma di certo non vorremo fare come ha fatto il MoVimento 5 Stelle a Roma, che ha bocciato la possibilità delle Olimpiadi per paura di infiltrazioni mafiose”. L’aeroporto Corrado Gex, invece, “è l’emblema di scelte sbagliate dal punto di vista politico e economico”.

I prossimi due incontri saranno con Risposta Civica domani, venerdì 23 febbraio alle 16.30, e con Tradition et Progrès – Vallée d'Aoste lunedì 26 febbraio alle 13.

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