Un simbolo di qua, che va a finire di là. Le pedine, sul tavolo, cominciano a muoversi. La campagna elettorale è tecnicamente alle porte ma, in realtà, già cominciata. E qualcosa – letteralmente – si muove.
E si muove anche a sinistra. Se la coalizione Valle d’Aosta aperta – composta da Adu VdA, MoVimento 5 Stelle e Area democratica – Gauche autonomiste – ha appena annunciato l’allargamento dell’accordo anche a Rifondazione comunista e Risorgimento socialista, in realtà qualcosa (anzi qualcuno) si stacca.
Inseriti i simboli dei due nuovi movimenti, a sparire è però quello di Sinistra italiana, a tre anni dall’accordo siglato per le Elezioni politiche, nell’aprile 2022, alla presenza dello stesso segretario di Si Nicola Fratoianni.
Ora il simbolo non c’è più, ma campeggia in bella mostra vicino a quello dei “rivali” di VdA aperta: Rete Civica, che già da tempo ha un accordo con l’altra metà dell’Alleanza Verdi e Sinistra, ovvero quella Europa Verde di Angelo Bonelli, salito in Valle a suggellare la comunione di intenti quando la consigliera regionale Chiara Minelli aveva annunciato la sua candidatura alle Europee.
La “Avs spaccata” – con Fratoianni alleato a VdA aperta e Bonelli con Rete civica – si riunisce. Dai lidi di Valle d’Aosta aperta, che dice di aver pronta una nota ufficiale, le parole sono centellinate: “Adu e Sinistra italiana hanno siglato un accordo, che tuttora è sospeso”, dice Carola Carpinello della segreteria politica di Ambiente diritti uguaglianza Valle d’Aosta.
Accordo in stand by che non ferma i lavori per gli appuntamenti elettorali di settembre. In particolare, per piazza Deffeyes: “La formazione delle liste sta andando molto bene – spiega ancora Carpinello –. Il duro lavoro portato avanti negli anni sta dando i suoi frutti, le persone si propongono e vengono a chiederci. È evidente che siamo stati ‘misurati’ dalle persone sulle cose vere e concrete”.
Per il Comune di Aosta – al netto delle separazioni un po’ ataviche a sinistra, delle quali scrivevamo non molto tempo fa –, forse il ragionamento potrebbe essere diverso, visto il fronte di centrodestra che ora assomma anche La Renaissance. Il difficile sarà – se sarà – trovarsi nel mezzo.
Una risposta
Peccato, io lo avrei accettato.