Leggi di bilancio all’ultimo miglio, ma non c’è ancora “la certezza della sua approvazione”

Il Consiglio Valle è tornato nel pomeriggio di oggi a riunirsi con l’obiettivo di trovare i 18 voti utili per interrompere l’esercizio provvisorio, approvato esattamente un mese fa.
Consiglio regionale - immagine di archivio
Politica

Entra nell’ultimo miglio il Bilancio regionale. Il Consiglio Valle è tornato nel pomeriggio di oggi a riunirsi con l’obiettivo di trovare i 18 voti utili per interrompere l’esercizio provvisorio, approvato esattamente un mese fa. I tre giorni di adunanza dovranno anche chiarire, di fronte all’ennesimo bivio, quale strada l’attuale legislatura vorrà intraprendere: elezioni o nuovo governo, sia esso di scopo, istituzionale, tecnico e bipartisan.

A portare il tema subito al centro della discussione è il relatore dell’ex maggioranza, Pierluigi Marquis chiarendo subito la sua collocazione fra le schiere dei consiglieri restii al ritorno alle urne. 

“In questa fase sarebbe anche necessario considerare gli effetti della gestione ordinaria e di eventuali elezioni sull’esercizio 2020 e sulla programmazione del futuro della Valle d’Aosta”. Snocciolando le urgenze da risolvere (Cva, Enti locali, riforma istituzionale, fondi strutturali ecc)”, Marquis domanda poi ai colleghi: “Siamo sicuri che l’indifferenza rispetto a queste questioni sia il bene della Valle d’Aosta?”.

Il giudizio sulla finanziaria regionale del Presidente della II Commissione  – “30 milioni di euro in più rispetto al precedente e con risorse certe legate all’accordo con lo Stato” – è poi in chiaroscuro. “Dal bilancio in discussione emergono alcuni timidi segnali innovativi, che per non assumono caratteristica di strutturalità e non lasciano, purtroppo ancora presagire un cambiamento sensibile di approccio rispetto al passato”.

Conclusione non troppo lontana da quella del controrelatore di minoranza Stefano Aggravi: “Nel prossimo triennio pensato da questo governo c’è soltanto la mera e vecchia abitudine di redistribuire risorse dei cittadini secondo logiche e finalità che non tengono conto del fatto che il mondo è cambiato e che la Valle d’Aosta deve necessariamente cambiare”. Un “tirare a campare seppur sotto una tempesta che non sembra affatto finita, Anzi altri eventi dovranno ancora accedere temo.”

Ad allontanare i relatori il giudizio su alcuni emendamenti, cavalli di battaglia dei due fronti.

Come quello sui mutui in conto interessi. “Qualora a fine dicembre fosse stato approvato il bilancio, cosa ne sarebbe dell’erogazione dei mutui alle più di 700 famiglie che attendono dal 2018?” chiede ancora Marquis spiegando come la “proposta di soluzione avanzata fornisce una concreta risposta al bisogno dei cittadini relativamente al sostegno per la casa e ossigeno al comparto dell’edilizia privata che ha registrato un forte rallentamento in questi anni”.

Visione che viene definita da Stefano Aggravi “fuorviante”. “Stiamo bene attenti a creare false aspettative a chi ci ascolta. Le banche, che non sono enti caritatevoli, faranno i loro conti, adegueranno i loro tassi in base al contributo in conto interessi erogato dalla Regione, non faranno certo sconti sulle garanzie richieste alla gente, valuteranno bene il costo/rischio/redditività di vincolare loro risorse per 20/30 anni considerata l’attuale bassa resa di prodotti finanziari come il mutuo casa rispetto ad altri di durata più breve e maggiormente redditi”.

Passa anche da questi emendamenti l’auspicio del Presidente pro tempore Renzo Testolin. “Ci auspichiamo un dibattito serrato sugli aspetti positivi e le criticità di questo bilancio,  – dice in aula il Presidente –  e che il disegno complessivo non passi in secondo piano per permettere di rimarcare solo qualche minimo dettaglio, più caro a qualcuno, a discapito della visione generale”.

L’obiettivo rimane per il Governo regionale superstite “quello di dotare la nostra regione di un bilancio, senza il quale si avrebbero ripercussioni gravi”. Anche se ad oggi, ammette Testolin,”a seguito di innumerevoli incontri, modifiche, confronti si è ancora in una fase di non completa certezza sulla sua approvazione”. 

Per questo il Presidente pro tempore dal suo scranno rinnova l’appello ai 35 colleghi: “Crediamo che la libertà di voto è qualcosa di assolutamente irrinunciabile, ma siamo anche convinti che l’assunzione delle proprie responsabilità e azioni debba esser qualcosa di egualmente chiaro”.

Dopo l’antipasto di questo pomeriggio, la portata principale arriverà da domani sui tavoli del Consiglio Valle. Vedremo se sarà o meno indigesta per qualcuno.

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