"Da oggi l’UVP, che non è "sul mercato", si pone in Consiglio Valle a servizio della comunità valdostana ma chiaramente come alternativa a questo sistema, in opposizione e non disponibile a grandi inciuci, con una opposizione responsabile ma severa". Cosi Laurent Viérin, primo eletto fra le file dei progressisti, risponde a chi a poche ore del voto parla di governo di larghe intese.
L’ex Assessore regionale alla Cultura esamina poi il voto di domenica. "Consenso all’UVP, voti consapevoli e un successo arrivato attraverso idee concrete, un progetto chiaro di rilancio della Valle e di cambiamento dei modi di gestire ed interpretare la politica in Valle d’Aosta. Consenso meritato e non ottenuto con promesse, ricatti, minacce e posti di lavoro, millantati o elargiti soprattutto in periodo elettorale, da un sistema che ha il solo obiettivo di mantenere il potere. "
E sull’attuale governo, Viérin parla di "maggioranza che esce con le ossa rotte da questo appuntamento elettorale, con la scomparsa del PDL e della Fédération Autonomiste dal Consiglio Valle, il crollo dell’UV-mista componente socialista di Milanesio e corrente neo fascista di Borluzzi – Patrizia Diémoz, che elegge 12 consiglieri (11 + 1 con i resti) più La Torre, vero ago della bilancia di questa maggioranza di 18 contro 17, e la Stella Alpina che cresce di soli 500 voti, portati dalla Lega Nord e che si aggiudica un seggio in più solo con i resti. Una maggioranza che si dice autonomista ma che non è che un mélange di queste componenti, e che ora dovrà gestire le promesse puramente elettorali, gli spot e gli slogans, ma, peggio ancora, la tragica situazione in cui questa gestione ha posto la Valle d’Aosta in questi ultimi tempi."