Misure anticrisi, il Consiglio trova l’accordo. Approvati “Bonus Covid” e soldi ai Comuni

Il "Gruppo di lavoro politico", dopo giorni di stallo, porta in votazione i due articoli modificati e riammessi in ordine del giorno. Per il bonus una tantum ai sanitari viene aggiunto un milione di euro. 11 milioni in meno per gli Enti locali, con i soldi ai Comuni che da 300mila passano a 150mila.
Consiglio regionale - immagine di archivio
Politica

La notizia è che sì, lo “stallo” che ha inchiodato il Consiglio regionale per giorni, è volato via, ad inizio seduta, in una manciata di minuti.

Gli ex articoli 13 e 17 – il “Bonus Covid” per gli operatori sanitari coinvolti nell’emergenza ed il finanziamento ai Comuni – rientrano in ordine del giorno (serviva l’unanimità dei 35, puntualmente arrivata) e vengono approvati dall’aula, saltando la discussione che arriverà tutta in coda. Il primo con voto unanime, il secondo con 33 favorevoli e due contrari. Il “Gruppo di lavoro politico”, dopo giorni di trattative, ha raggiunto il suo obiettivo.

Nel dettaglio, riguardo il “Bonus Covid”, “al personale dell’Azienda Usl – si legge nel nuovo testo subemendato dal “Gruppo di lavoro” –, di qualsiasi profilo professionale e tipologia contrattuale, compresi i somministrati, e al personale convenzionato che abbia prestato attività lavorativa nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020 in strutture o servizi operanti in forma diretta o indiretta per l’emergenza da Covid-19 spetta un’indennità di disagio una-tantum”.

Il personale che avrà diritto all’indennità verrà individuato direttamente dall’Azienda, di concerto con l’Amministrazione regionale e le organizzazioni sindacali, individua, con proprio atto, così come le modalità di erogazione.

Rispetto all’articolo originale, il nuovo ha un onere finanziario che pesa per 3 milioni 400mila euro, un milione in più rispetto alla formulazione precedente.

Le risorse agli Enti locali

Cambia volto anche l’altro “articolo della discordia”, l’ex 17, sulla “Rideterminazione per l’anno 2020 delle risorse destinate alla finanza locale”.

La modifica integrale dell’articolo 17 – si legge nella relazione al subemendamento – è finalizzata alla generazione di risparmi di spesa pari a 11 milioni 100mila euro “da destinarsi ad interventi alternativi”.

Le risorse aggiuntive destinate ai Comuni – trasferimenti senza vincolo – scendono infatti rispetto ai 44 milioni 801mila 571,27 euro agli attuali 33 milioni 701mila 571,27. Ad abbassarsi è anche la quota dei trasferimenti senza vincolo di destinazione, che da 38 milioni 435mila 992,45 euro passa a 27 milioni 335mila 992,45 euro.

Di questi, rimangono intatti i 16 milioni 235mila 992,45 euro destinati a spese correnti, “incluse le spese per interventi in favore della mobilità sostenibile in ambito locale, in particolare per gli spostamenti casa/lavoro e casa/scuola, a piedi e in bicicletta, nonché in favore di attività estive/autunnali di animazione culturale e di conoscenza del territorio”, e a compensazione, anche parziale, “delle minori entrate tributarie ed extra-tributarie registrate nell’anno 2020 sui bilanci comunali” conseguenza dell’emergenza epidemiologica.

11 milioni 100mila euro andranno invece per le “spese di investimento per la realizzazione di interventi esclusivamente destinati ad affrontare l’emergenza sanitaria e sociale”, inclusi gli interventi di edilizia scolastica.

Risorse – uno dei “nodi della discordia – assegnate ad ognuno dei 74 Comuni valdostani per un importo pari a 150mila euro, “con obbligo di comunicare, entro il 31 agosto 2020, alla struttura regionale competente in materia di finanza locale l’elenco degli investimenti finanziati o che si intendono finanziare con le risorse assegnate”. La metà, quindi, di quelle previste dall’articolo originale che – con una copertura di 22 milioni 200mila euro –, di fondi agli Enti locali nel prevedeva 300mila.

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