Nuove regole per i concorsi regionali: le prove di francese separate e trimestrali

Per partecipare ai concorsi e alle chiamate pubbliche del Comparto unico regionale, sarà necessario essere in possesso dell’attestazione della conoscenza della lingua francese e/o italiana. La Regione organizzerà quattro separate e autonome sessioni d’esame all’anno, programmate ogni tre mesi per tutti i livelli. La novità in un disegno di legge approvato nei giorni scorsi.
Palazzo Regionale
Lavoro

Per partecipare ai concorsi e alle chiamate pubbliche del Comparto unico regionale, sarà necessario essere in possesso dell’attestazione della conoscenza della lingua francese e/o italiana. Per consentire ai candidati di conseguirla l’amministrazione regionale organizzerà quattro separate e autonome sessioni d’esame all’anno, programmate ogni tre mesi per tutti i livelli.
E’ una delle novità previste dal disegno di legge approvato nelle scorse settimane dalla Giunta regionale, che dà gambe al modello organizzativo proposto dai consulenti della Bocconi. L’introduzione di sessioni separate per l’accertamento linguistico, con un ufficio dedicato a partire dal 1° gennaio 2026, punta a snellire le procedure di reclutamento. L’obiettivo è evitare il ricorso ripetuto alla nomina di commissioni d’esame per pochi candidati, riducendo i tempi e i costi.
Durante il primo anno di applicazione, le prove di accertamento linguistico continueranno a essere garantite preliminarmente alle procedure di reclutamento, restando obbligatorie per gli incarichi dirigenziali fiduciari e i segretari particolari.

Altra novità del provvedimento è l’obbligo per i candidati di dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). Attualmente, infatti, la convocazione dei candidati avviene tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, generando carichi di lavoro elevati per gli uffici competenti. L’adozione della PEC consentirà di migliorare l’efficienza amministrativa e ridurre i tempi di comunicazione.

Riforme per la dirigenza regionale

Il disegno di legge introduce cambiamenti significativi anche per la dirigenza regionale. Tra questi, il rafforzamento del ruolo di coordinamento del Segretario generale, che assumerà anche funzioni dirigenziali di primo livello per le strutture organizzative di secondo livello. Il trattamento economico del Segretario generale e del Capo di Gabinetto sarà equiparato al massimo previsto per i dirigenti di primo livello, mentre il Vice Capo di Gabinetto riceverà uno stipendio pari a quello dei dirigenti di secondo livello.

E’ poi prevista l’istituzione del Comitato di direzione, composto dai dirigenti di primo livello e presieduto dal Segretario generale, con funzioni di raccordo e coordinamento interno. Inoltre, viene eliminata la posizione fiduciaria del Capo dell’Osservatorio economico e sociale.

Per i concorsi dirigenziali, saranno introdotte prove per valutare le soft skill e sarà prevista una riserva del 30% dei posti per i funzionari interni all’ente che bandisce il concorso. Inoltre, il requisito di esperienza dirigenziale pregressa per gli incarichi di primo livello passa da 3 a 5 anni.

Misure per il lavoro flessibile e la mobilità

Il disegno di legge prevede un ampliamento delle tipologie di contratti flessibili, includendo quelli di somministrazione tramite agenzie interinali, e valorizza l’esperienza lavorativa maturata anche con contratti a tempo determinato presso altri enti convenzionati.

La mobilità tra enti del comparto unico regionale viene disciplinata con maggiore chiarezza. Sarà attivabile solo in assenza di graduatorie valide e potrà avvenire su richiesta spontanea del dipendente o tramite avviso pubblico.

Il disegno di legge introduce tutele specifiche per i dipendenti vittime di violenza di genere. Questi ultimi avranno priorità nei trasferimenti presso altri enti del comparto unico, con tempi di risposta rapidi (massimo 15 giorni).

Infine, la denominazione “telelavoro” viene aggiornata a “lavoro da remoto”. Viene inoltre eliminato il rimborso delle spese sostenute dai dipendenti in modalità domiciliare, uniformandolo al trattamento previsto per il lavoro agile.

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