Oyace, dopo l’arresto del Sindaco si cercano convergenze. Con l’ombra del commissariamento

Il Consiglio comunale si riunirà il 18 giugno per la presa d'atto della sospensione del Primo cittadino Domaine, ai domiciliari con l'accusa di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Entro l'8 luglio c'è tempo per trovare un nuovo Sindaco e una nuova Giunta.
Oyace
Politica

Oyace, adesso, è a un bivio.

Giovedì 18 giugno, infatti, si riunirà il Consiglio comunale in un’atmosfera – dopo gli arresti domiciliari del Sindaco Remo Domaine, accusato dalla Procura di aver stretto un “patto corruttivo” con l’imprenditore (e assessore a Bionaz) Flavio Petitjacques per la realizzazione della centralina elettrica in località Gallians – surreale.

Essendo un paese sotto i mille abitanti la normativa non prevede la sostituzione diretta del Primo cittadino con il suo Vice ma, al contrario, la decadenza di tutta la Giunta.

A prospettarsi è quindi un Consiglio con un esecutivo disarcionato, ed un tempo limite di 30 giorni, a partire dall’arresto di Domaine dell’8 giugno: o si trovano gli equilibri per formare un nuovo governo – Sindaco, Vice e Assessori – o la soluzione alle porte è quella del commissariamento del Comune.

“Il prossimo Consiglio – spiega il Vicesindaco di Oyace Sandro Favre – servirà per prendere atto della sospensione del Sindaco” per effetto della Legge Severino.

Prima di muoversi, però, servono certezze: “Bisogna capire come proseguirà l’indagine – spiega ancora Favre –, e se nel caso fossero tolti i domiciliari al Sindaco capire se lui possa o meno riprendere l’attività. Noi cominceremo ad aprire un discorso per capire la strada da percorrere”.

I tempi sono stretti: “Dobbiamo provare a intavolare questi discorsi entro l’8 di luglio, vedere se ci sono disponibilità e convergenze in aula per formare un nuovo governo. È sempre stato un Consiglio poco litigioso, con le delibere quasi sempre approvate all’unanimità. Il dibattito forse un po’ più accentuato è stato proprio sulla centralina, con diverse osservazioni dei consiglieri. Ora bisogna vedere le disponibilità, anche contando che questa consiliatura doveva finire a maggio ed è stata prorogata per la pandemia. Non si era ancora pensato di intavolare discorsi sul futuro del Consiglio. Ne avevamo parlato come Giunta, poi il Coronavirus ha cambiato tutto”.

Con i cocci del virus in mano, Oyace si riunisce in Consiglio anche con il “colpo” arrivato dall’arresto del Sindaco Domaine: “Ci ha colpiti come un fulmine a ciel sereno – chiude Favre –. Nessuno ha sollevato perplessità che potessero esserci degli interessi del Sindaco, c’era stato un ampio dibattito sul fatto che la centralina potesse fare troppo rumore. Anche perché a noi spettava decidere se il progetto fosse di pubblica utilità, e per noi lo era, dando poi mandato alla Regione di proseguire con il progetto”.

Progetto che poi la Regione stessa ha sospeso – per bocca dell’Assessorato alle Finanze – “fino a che non saranno note le determinazioni dell’Autorità Giudiziaria”.

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