A dirlo, dopo che neanche in Valle è stato raggiungo il quorum, il promotore del Comitato per il Sì Paolo Sammaritani: "Si è persa un’occasione perché la giustizia è di tutti. Mi spiace che ora si strumentalizzi al contrario la questione". Sui referendum piovono invece le critiche di Donzel, Bertin e Adu VdA.
La mozione, presentata dal gruppo Lega Valle d'Aosta, è stata approvata in chiusura dei lavori, senza il voto del gruppo Federalisti -Partito democratico e di Pcp.
A spiegarlo in Consiglio Valle l'assessore all'Istruzione Luciano Caveri: "Lo studentato in via Trottechien, dove c’erano gli Uffici finanziari, dovrebbe ospitare 60 studenti". I lavori del primo lotto alla ex Testafochi porteranno alla chiusura della sede di Saint-Christophe, mentre gli studi dei docenti andranno in strada dei Cappuccini.
"Ad oggi una discussione politica non ha senso perché il dibattito politico che stanno facendo i movimenti era volto ad esplorare la possibilità di soluzioni alternative a questa maggioranza, che ora c’è" liquida la richiesta di discussione il presidente della Regione Erik Lavevaz.
La struttura predestinata ad avere l'incarico era Aps Spa, società "in house" del capoluogo. Il problema ora, ha spiegato il sindaco Nuti in Consiglio comunale, "è la normativa ministeriale che non prevede rimborsi per le partecipate comunali ma solo per quelle regionali".
La visita in programma il 24 e 25 giugno sarà incentrata sul mondo dei ghiacciai e le sfide che il cambiamento climatico ci porta ad affrontare in questi anni.
Il movimento "ribadisce la validità dell’attuale maggioranza" e chiede un incontro a stretto giro "per definire il perimetro politico e per stabilire le priorità amministrative".
La procedura di selezione si concluderà entro il 17 gennaio 2023, a metà novembre le 10 finaliste. Alla vincitrice un milione di euro per realizzare il progetto.
Il giorno dopo il Conseil Fédéral Uv, con la clamorosa retromarcia sull'accordo con la Lega Vda dei vertici del movimento, in primis del gruppo consiliare, Leonardo La Torre e Bruno Milanesio appaiono come i vincitori di questa strana crisi politica.
A dirlo il coordinamento regionale di Forza Italia: "La maggioranza a 18 instabile era e instabile rimarrà. L'unico nostro auspicio, a questo punto, è che ci si metta finalmente a lavorare, e anche sodo, sui dossier di interesse strategico per il futuro della Valle d'Aosta. La ricreazione è finita”.
"Non è stato deciso nulla, solo un tirare a campare, con una crisi che dura da oltre un anno e che non viene assolutamente risolta" scrive in una nota Rete Civica
Gli autonomisti erano riusciti a strappare al Carroccio entrambe le presidenze, della Regione e del Consiglio, oltre alla conferma di quattro posti in Giunta. "Evidentemente a loro non bastavano. Dovevano accontentare troppa gente."
Il Conseil Fédéral sceglie (3 voti di astensioni) di restare a 18, l'unica opzione portata al voto del parlamentino unionista. Scelta che apre con ogni probabilità alla consegna di un Assessorato al 18esimo consigliere regionale, Claudio Restano.
La CJV, simulazione parlamentare apartitica organizzata dai giovani per i giovani, con il sostegno del Consiglio di Valle e il patrocinio dell'Università della Valle d'Aosta, si riunirà per la quinta volta dal 1 al 5 agosto 2022