Pedonalizzazione dell’Arco di Augusto, i referendari temono la “melina” del sindaco

Questo pomeriggio, Lorenzo Aiello (CasaPound), Étienne Andrione (Lega) e Vincenzo Caminiti (Misto), sono tornati sull’argomento nel corso di una conferenza stampa, puntando il dito sulla secca opposizione del primo cittadino del capoluogo.
Vincenzo Caminiti, Etienne Andrione e Lorenzo Aiello
Politica

Il trio rappresentante una “minoranza della minoranza” in consiglio comunale continua il suo pressing feroce sul sindaco Fulvio Centoz, tornando alla carica con il referendum sulla pedonalizzazione dell’Arco di Augusto e bocciando di fatto la soluzione “a metà” adottata in questo momento.

Questo pomeriggio, Lorenzo Aiello (CasaPound), Étienne Andrione (Lega) e Vincenzo Caminiti (Misto), sono tornati sull’argomento nel corso di una conferenza stampa, puntando il dito sulla secca opposizione del primo cittadino del capoluogo.

“Il sindaco è allergico al referendum – ha attaccato Andrione – e ritiene che le sue iniziative – una petizione su change.org e un sondaggio sulla sua pagina Facebook – siano sufficienti per dirimere la questione, ma non è così: diamo veramente la parola ai cittadini, con l’istituto adeguato, e lasciamo che siano loro a decidere”.

Vincenzo Caminiti, invece, insiste sulla questione economica – “I soldi per gli arredi provvisori li ha trovati, non vedo come possano essere buttati quelli necessari per un referendum” – così come anche Aiello: “Farne solo una questione di soldi è mortificante, la pedonalizzazione è già prevista dal Piano Generale del Traffico Urbano, bastava seguirlo e rispettare quanto progettato”. E ancora, Caminiti, teme che la semipedonalizzazione in vigore oggi possa “diventare quella definitiva, come spesso avviene in Italia.”

Ma il timore più grande, per il trio, è che “il sindaco voglia, come aveva già provato a fare con il referendum sulla scuola polmone, tirarla per le lunghe di modo da impedire ai cittadini di esprimersi democraticamente: sono previsti 90 giorni per il parere della commissione, altrettanti per raccogliere 1.500 firme e fino a altri 120 per arrivare al referendum. E’ chiaro che arrivando al limite con e scadenze c’è il rischio di arrivare al periodo che coincide prossime elezioni comunali, e il comma 2 dell’articolo 29 dice che i referendum non possono svolgersi in coincidenza con operazioni elettorali”.

Questo perché, ha ribadito Aiello in chiusura, “c’è la sgradevole sensazione che questa amministrazione voglia arrivare giusta a fine consiliatura per farlo diventare un tema della campagna elettorale”.

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