Arco di Augusto, un referendum per deciderne la pedonalizzazione

A proporre di dare la parola ai cittadini, sulla completa pedonalizzazione dell'area o al ritorno alla viabilità precedente, sono i consiglieri comunali di minoranza Aiello, Andrione Caminiti. L'obiettivo è aprire la consultazione entro fine 2019.
La semipedonalizzazione dell'Arco di Augusto
Politica

In un discorso annoso – fitto di iniziative in Consiglio comunale e, ultime in ordine, le due recenti petizioni – la minoranza in Comune di Aosta decide di “forzare la mano”. Ora, sulla pedonalizzazione, o meno, dell’Arco di Augusto è il momento di decidere.

Per farlo una “minoranza della minoranza” consiliare, composta da Lorenzo Aiello (CasaPound), Étienne Andrione (Lega) e Vincenzo Caminiti (Misto) si gioca una nuova carta; un referendum che dia la parola ai cittadini.

Arco completamente pedonale, oppure un ritorno alla viabilità attorno al monumento. La “semipedonalizzazione” così com’è, insomma, è bocciata.

“Questo è un progetto che consideriamo da sempre raffazzonato e slegato da qualsiasi tipo di progettazione a lungo termine che vada verso la pedonalizzazione totale dell’area – spiega Aiello -. Non vogliamo che l’Arco continui ad essere una rotonda, e auspichiamo che nel prossimo futuro sia completamente pedonalizzato, ma così com’è è un problema sia per chi lo vuole pedonale sia per chi non lo vuole. Il Sindaco è riuscito a scontentare tutte le fazioni”.

Il referendum

Per la consultazione referendaria da decidere resta la forma. Questione sulla quale – “Scuola polmone” docet – la minoranza si è già scottata nel recente passato: “Stiamo studiando il quesito referendario – spiega ancora Aiello – perché non venga cassato, nelle prossime settimane lo depositeremo. Se l’amministrazione avesse voluto pedonalizzare completamente l’Arco avrebbe presentato un progetto globale e non un intervento spot, senza una logica, e che verrà usato in campagna elettorale”.

“Dobbiamo scegliere se fare un referendum consultivo, propositivo o abrogativo – aggiunge invece Andrione -, perché temiamo che questo tentativo di pedonalizzazione finisca per diventare definitivo e abbiamo paura che si assista ad un nuovo esercizio di inerzia che i cittadini dovranno smuovere. Il problema è la scelta del referendum: vogliamo blindarlo”.

Caminiti, in minoranza da pochi giorni, ribatte su un tasto noto, e che l’ha sempre visto in aperta polemica con Sindaco e maggioranza: “Questa semipedonalizzazione è l’ennesima dimostrazione che non c’è condivisione in maggioranza. Come per le Ztl si prendono delle decisioni senza prima aver fatto incontri con i cittadini. Il Sindaco ha deciso di fare una parziale pedonalizzazione arrivando allo scontro con tutti. Ne esce un’opera che così non ha senso, perché si deve progettare tutta la viabilità attorno all’Arco e credo che la città di Aosta meriti un progetto migliore”.

I tempi e la “campagna elettorale anticipata”

L’obiettivo dei tre consiglieri è quello di arrivare a fare il referendum entro l’anno, evitando la sovrapposizione – l’accorpamento non è possibile – con le Elezioni Europee di maggio, ma anticipando anche le Comunali del 2020.

“Vogliamo arrivarci prima di fine 2019, prima delle Comunali – spiega seccamente Andrione – perché c’è la sgradevole sensazione che questa amministrazione abbozzi delle cose per arrivare giusta a fine consiliatura per promettere già per la prossima, come per le ciclabili, la ‘Porta sud di Aosta’, la ‘Scuola polmone’, piazza Giovanni XXIII”.

E Aiello ribatte: “Vorremmo farlo prima delle elezioni, proprio perché il tema non diventi oggetto di campagna elettorale”.

Andrione, Aiello, Caminiti
Da sx Étienne Andrione, Lorenzo Aiello e Vincenzo Caminiti

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