Il Tavolo di Lavoro mense scolastiche propone al Comune l’internalizzazione del servizio

A giugno 2022 scadrà l'appalto per le refezioni delle scuole comunali. Il Tavolo di Lavoro propone di internalizzare il servizio attraverso un "capitolato di transizione". In Consiglio, invece, sono emersi i problemi vissuti dalle mense ad inizio gennaio, dopo l'incendio al Centro di cottura Vivenda di Arnad.
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Politica

A giugno 2022 scadrà il contratto per la gestione del servizio di refezione scolastica del Comune di Aosta. Appalto complesso e pesante nel quale, negli anni, si sono concentrati anche polemiche, momenti di tensione, persino indagini giudiziarie.

La settimana scorsa, il Tavolo di Lavoro Mense Scolastiche – un organo consultivo istituito dall’Ente – ha presentato all’Amministrazione comunale le nuove linee guida per “inquadrare” il capitolato che regola il bando di gara – si legge in una nota –, nell’ottica di migliorare il servizio.

Tavolo che, nato ad ottobre per volontà dell’Assessore all’Istruzione Samuele Tedesco, è composto da esperti e associazioni del territorio come Pierre Laurent Vietti di CONVIVIAosta, Rosanna Panetta dell’Associazione Italiana Celiachia, Frédéric Dalle in rappresentanza di Slow Food Valle d’Aosta, la professoressa di Pedagogia Teresa Grange e la nutrizionista dell’Usl Valle d’Aosta Anna Maria Covarino.

Tra le richieste emerse dal gruppo di lavoro c’è quella di internalizzare il servizio mense, ovvero “sottrarre così la ristorazione scolastica alle logiche di mercato assicurando agli alunni e alunne un cibo più locale, sano e nutriente riducendo l’impatto ambientale e stimolando l’economia locale”.

Le richieste del Tavolo di Lavoro

Tra le proposte discusse dal Tavolo di Lavoro, sintetizzate in un documento, anche l’adozione dei Criteri Ambientali Minimi come quadro di riferimento per una ristorazione scolastica più sana e sostenibile, la richiesta di avvicinare il centro cottura per ridurre l’impatto ambientale ed assicurare un maggior qualità nutrizionale e organolettica dei pasti e la creazione di un nuovo organo consultivo – la “Commissione Mensa” – composto da esperti, rappresentanti dei genitori e associazioni del territorio per una maggior supervisione del servizio.

“Le giornate buie delle mense”

La refezione della scuola “Ettore Ramires”

Del servizio di refezione scolastica si è parlato anche nell’ultimo Consiglio comunale, attraverso una mozione di Rinascimento Valle d’Aosta. In aula, il capogruppo Giovanni Girardini diceva: “Sappiamo che la ditta appaltatrice ha avuto dei problemi, ed il riflesso sulle mense scolastiche sembra essere pesante. Abbiamo sentito di ritardi e cibi freddi e di poca varietà nelle proposte dei menù. Forse nel nuovo appalto sarà da prevedere che i pasti non siano proprio ‘a kilometro zero’, ma che ci sia almeno una gestione più ravvicinata”.

“C’è un problema oggettivo e dobbiamo trovare una soluzione, e tirare anche un po’ le orecchie alla ditta perché dia un servizio corretto alle nostre mense scolastiche”.

“Problema oggettivo” reso ancor più evidente dal Ranking FOODINSIDER 2022 sulla qualità delle refezioni che, quest’estate, vedeva Aosta al 48° posto su 52.

Tedesco, in aula, ha cercato di fare il punto: “Da quel giorno sono cambiate una serie di cose – ha spiegato –, ed è iniziato un cammino per ragionare con i Comuni virtuosi come Fano, Bologna e Jesi per importare i modelli che funzionano”.

Un lavoro fatto di concerto con le famiglie che, ad un certo punto, si è inaspettatamente rotto: “Tutto andava bene – proseguiva l’Assessore –, poi il 2 gennaio il centro cottura di Arnad ha preso fuoco. Ho chiesto rassicurazioni al Direttore dell’Esecuzione e mi è stato detto che non c’erano problemi. Il 7 gennaio la ditta ha comunicato al Comune di aver trovato un nuovo centro di cottura in un ristorante a Sarre, in pausa invernale. Lunedì 10 e martedì 11, però, sono state le giornate buie delle mense: i pasti sono arrivati in ritardo, quelli nel menù concordato non erano stati rispettati. A causa della nuova cucina erano impossibilitate alcune preparazioni e non permettevano di cucinare i piatti previsti in menù in contemporanea

Ora, si aspettano risposte: “Ho chiesto all’Ati perché i cibi fossero freddi e, facendo parte di un’offerta tecnica, ho richiesto i fascicoli di controllo dei pasti per verificare l’ora di somministrazione e la temperatura – ha chiuso Tedesco –. Quando arriverà la documentazione di gennaio verificherò con scrupolo cos’è successo in quei due giorni. Queste situazioni non avvengono giornalmente, ma è avvenuto e va detto. Siamo i primi a voler migliorare l’alimentazione nelle mense, e la volontà dell’Amministrazione è di quella di coinvolgere sempre più le famiglie”.

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