Pontboset: mano tesa dal Governo per estinguere il debito milionario

Un decreto-legge dello scorso 25 giugno prevede l'istituzione di un fondo annuo di 20 milioni di euro per "contenziosi connessi a sentenze esecutive relative a calamità o cedimenti". Pontboset rientra nei parametri. Chanoux: "Subito fatto domanda".
Comune Pontboset
Politica

Dopo l’apertura della Regione, a salvare le sorti finanziare del comune di Pontboset potrebbe arrivare la mano tesa del Governo. Il Comune si è infatti rivolto al "Fondo per contenziosi connessi a sentenze esecutive relative a calamità o cedimenti”, attivato dallo scorso 25 giugno dal decreto legge "Misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio".

L’iniziativa del governo Renzi mette a disposizione 20 milioni di euro ogni anno, dal 2016 al 2019, «ai Comuni che, a seguito di sentenze esecutive di risarcimento conseguenti a calamità naturali o cedimenti strutturali, o ad accordi transattivi ad esse collegate, sono obbligati a sostenere spese di ammontare complessivo superiore al 50 per cento della spesa corrente sostenuta come risultante dalla media degli ultimi tre rendiconti approvati».

La metà della media della spesa corrente di Pontboset è di appena 277 mila euro, a fronte di una somma di un milione e 844 mila euro, da dare come risarcimento alla famiglia del torinese Ilario Favretto, che durante l’alluvione del novembre del 2000 fu travolto in auto da una frana sulla strada tra le località Biel e Courtil, morendo sul colpo.

«Abbiamo i presupposti per accedere a questi fondi e per questo abbiamo subito fatto domanda – spiega il sindaco del paese Paolo Chanoux – però in questa fase abbiamo bisogno di certezze, soprattutto riguardo ai tempi». Per questo motivo, in attesa di risposte, il Comune ha disposto per risparmiare il prepensionamento di un dipendente con funzioni di vigile urbano e studia altre mosse per trovare capitali.

Cento mila euro sono stati accantonati facendo economie sulle spese, mentre altri 50-100 mila potrebbero arrivare dalla verifica dei residui. Una strada potrebbe essere l’alienazione di alcuni immobili: «Per ora stiamo facendo la ricognizione di quello che abbiamo – racconta il sindaco – e stiamo valutando il suo possibile valore».

Un’altra ipotesi, indicata da una delibera di Giunta, potrebbe essere l’alienazione dello scuolabus e l’esternalizzazione del servizio. «Si tratta di un servizio che coinvolge dieci bambini tra Pontboset e le frazioni alte di Hône – spiega Chanoux – ma dobbiamo ancora parlarne in ambito di Unité». Per ora nessuna di queste decisioni è definitiva: «Tutto dipende dalle risposte dello Stato – continua Chanoux – e dalla contrattazione con Regione: nel frattempo i nostri uffici e i loro si stanno sentendo per mettere a punto l’aiuto economico promesso».

Il tempo stringe, perché il prossimo 17 luglio scadrebbe il termine ultimo dato dal Tribunale amministrativo di Torino per estinguere il debito, altrimenti scatterebbe il commissariamento ad acta, ovvero con il solo scopo di estinguere il debito, da parte del direttore generale della sede torinese della Banca d’Italia.

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