Presidenza del Consiglio, accordo ancora lontano

E’ probabile quindi che domani, seppur iscritto all’ordine del giorno, non si arriverà a rinnovare l’Ufficio di Presidenza. Uv e Stella Alpina chiedono, come nei migliori matrimoni, fedeltà, nella gioia e nel dolore.
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Politica

Si allontanano le possibilità di arrivare in tempi brevi a chiudere un accordo fra Uv, Stella Alpina, Pd e Uvp. I due partiti di maggioranza sono sempre più intenzionati a far rientrare la partita del Comune di Aosta e in generale delle elezioni comunali all’interno di un pacchetto più ampio che vede la Presidenza del Consiglio come passaggio funzionale alla nascita di una nuova maggioranza.
Proposta che non trova d’accordo l’Uvp che, come ribadito nei giorni scorsi da Laurent Viérin e Alessia Favre, non è disposta a “nessun baratto”. Il rifiuto al momento è netto sull’ipotesi di rimpasto di giunta –  su cui preme Stella Alpina e che non dispiace neppure al Pd – ma anche sulla firma di un impegno politico forte su una serie di questioni. I quattro movimenti sabato pomeriggio si sono visti nuovamente ma senza trovare una quadra.

E’ probabile quindi che domani, seppur iscritto all’ordine del giorno, non si arriverà a rinnovare l’Ufficio di Presidenza. Uv e Stella Alpina chiedono, come nei migliori matrimoni, fedeltà, nella gioia e nel dolore. Lasciare ai progressisti, ancora seduti comodi fra i banchi dell’opposizione, la poltrona fino ad oggi occupata da Marco Viérin, non offre garanzie alla maggioranza su alcuni temi spinosi, leggasi Casinò.

L’Assemblea di domani inizierà con la presa d’atto delle dimissioni dell’Ufficio di Presidenza e a questo punto, come già successo per l’elezione dell’attuale Presidente nel giugno scorso, potrebbe arrivare la richiesta di rinvio. In questo caso a presiedere l’aula sarebbe il consigliere più anziano, Andrea Rosset di Uvp, che alcuni unionisti vedono meglio di Laurent Viérin nel ruolo di garante dell’Assemblea. 

 

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