Progetto civico progressista: “Doppia preferenza di genere fondamentale per la democrazia”

A scriverlo in una nota è il progetto politico che racchiude Rete civica, Partito democratico, Europa verde, Possibile e Area democratica-Gauche autonomiste. L'obiettivo, alle prossime elezioni, è una lista composta al 50% da donne.
La presentazione del Progetto Civico Progressista, un anno fa
Politica

“L’intervento del Governo rispetto alla questione della doppia preferenza di genere nelle prossime elezioni della Regione Puglia riporta in modo clamoroso l’attenzione su un tema di estrema rilevanza. La volontà del Governo di sollecitare tutte le regioni italiane a dotarsi di meccanismi  che promuovano la presenza femminile nei Consigli elettivi è giusta e condivisibile. Anche in Valle d’Aosta occorre fare ulteriori passi avanti prevedendo una parità di genere nella composizione delle liste e prevedendo la possibilità di una doppia preferenza, nel caso di attribuzione ad un genere diverso”.

A scriverlo in una nota è il Progetto civico progressista, che racchiude, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, Rete civica, Partito democratico, Europa verde, Possibile e Area democratica-Gauche autonomiste.

“Nel corso della breve legislatura che si è prematuramente conclusa c’è stato un passo avanti importante nella legislazione elettorale valdostana – si legge ancora nel comunicato -, eliminando le tre preferenze che si prestavano a cordate e al controllo del voto. Meglio sarebbe stato accompagnare la preferenza unica alla possibilità di una seconda preferenza, se attribuita a persona di genere diverso. In questo senso è stato presentato un emendamento da alcune consigliere regionali che tuttavia, e purtroppo, non è stato approvato dall’Aula”.

Da qui, dunque, si riparte: “Progetto Civico Progressista – prosegue la nota – ritiene l’obiettivo della doppia preferenza di genere strumento fondamentale per la nostra democrazia: ed è una proposta esplicitamente prevista nella sua bozza di Programma nel punto che affronta la parità di genere. Inoltre, PCP si è posto come obiettivo presentare una lista composta al 50% da donne. E’ questa una scelta civile e progressista che deve essere fatta dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta”.

“Autonomia vuol dire saper fare le scelte giuste per la propria comunità, non può essere una scusa per lasciare che continuino le discriminazioni. Sappiamo bene che, proprio per le prerogative della Regione Autonoma e per le sue competenze primarie in materia elettorale, quanto fatto dal Governo per la Regione Puglia, che è Regione ordinaria, non è ora fattibile per la Valle d’Aosta. Ma il nuovo Consiglio regionale che nascerà a settembre dovrà affrontare e risolvere la questione nei primi mesi della nuova legislatura. E questo è un preciso impegno di Progetto Civico Progressista ed una delle prime Proposte di legge che sarà depositata”, chiude la nota.

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