Proseguono le proteste sul rinvio della richiesta di Referendum consultivo sulla proposta di legge regionale di riforma elettorale. Il Comitato per la riforma elettorale ha inviato questa mattina una lettera al Presidente del Consiglio regionale Alberto Bertin definendo lo slittamento della decisione per nuovi approfondimenti “improprio e irricevibile”.
Il comitato ricorda che la procedura del referendum consultivo, “non prevede un ruolo istruttorio della prima Commissione in tale materia e quindi il rinvio irricevibile perché la richiesta di referendum non è mai stata formalmente assegnata ai lavori della prima Commissione”.
Secondo Gabriella Poliani e Elio Riccarand la richiesta, poi accolta, del capogruppo Uv Marguerettaz di rinviare il quesito in I Commissione “disconosce anche il lavoro istruttorio sulla legittimità della deliberazione consiliare predisposta dalla Presidenza del Consiglio” e pertanto avrebbe dovuto essere dichiarata inammissibile dal Presidente Bertin.
Anche perché “gli approfondimenti su cui la I Commissione dovrebbe concentrare il suo lavoro non sono riportati nella Sua comunicazione”.
Il quesito, predisposto dalla Presidenza del Consiglio, poteva essere emendato o riformulato. “Per facilitare questo passaggio i quattro consiglieri regionali che sostengono l’attività del Cre avevano depositato una mozione che conteneva il seguente quesito molto semplice e chiaro : “Volete voi che il Consiglio regionale approvi una legge di riforma del sistema elettorale regionale che recepisca il principio della elezione diretta della maggioranza e del Presidente della Regione?”.”
Se il problema invece è l’ammissibilità del referendum consultivo in materia elettorale, per il Comitato “sarebbe una manovra politica grave a cui il Cre si opporrà con tutte le sue energie”.
Per comprendere “gli scopi del rinvio” il Comitato per la riforma elettorlae chiede di essere audito dalla I Commissione nella riunione “in cui il lavoro di approfondimento si definirà nei metodi e nei contenuti”.