“Siete voi favorevoli all’approvazione della proposta di legge regionale che prevede, in particolare, l’elezione diretta del presidente della regione e della maggioranza a lui collegata, un premio di maggioranza, una soglia di sbarramento al 4%, l’eventuale ballottaggio, un numero massimo di 6 assessori, la presenza di entrambi i generi in giunta, la doppia preferenza di genere, la riduzione del numero di firme per presentare una lista, lo spoglio centralizzato delle schede, l’elettorato passivo esteso ai diciottenni e disposizioni in materia di forma di governo?”
E’ questo il quesito a cui i valdostani potrebbero a breve essere chiamati a rispondere, se mercoledì 13 luglio il Consiglio regionale deciderà di approvare il referendum consultivo sulla proposta di legge presentata dalle consigliere Chiara Minelli e Erika Guichardaz.
A sorpresa, infatti, il punto è stato inserito all’ordine del giorno dell’adunanza del Consiglio Valle, dopo la bocciatura della mozione presentata dai gruppi Pcp e Forza Italia Vda.
“E’ un netto cambiamento di linea rispetto al comportamento di Bertin delle due ultime settimane” commenta in una nota il Comitato per la riforma elettorale. “Prendiamo atto che alla fine c’è stato un minimo rinsavimento rispetto ad atteggiamenti di diniego ingiustificati e insostenibili”.