Dopo i brindisi di Natale il “tappo” salta, ma questa volta in Consiglio regionale.
Il dato è uno: il Bilancio previsionale 2020/22 salta, viene ritirato da ciò che rimane della maggioranza e la strada segnata – lo spauracchio che tutti o quasi, a parole, volevano evitare – è quella dell’esercizio provvisorio.
Al centro c’è lo strappo interno all’Union Valdôtaine, dove la linea tracciata dal Presidente (e neo consigliere) Erik Lavévaz – ovvero approvazione del Bilancio e ritorno alle urne – torna indietro come un boomerang, con l’intenzione da parte di Giovanni Barocco e Flavio Peinetti di far saltare la discussione sul documento finanziario.
O per meglio dire Barocco e Peinettti, di fatto, sfiduciano il loro stesso Assessore al Bilancio.
La presa d’atto la fa a microfono aperto l’Assessore alle Finanze Renzo Testolin, nel frattempo diventato anche Presidente della Regione: “Il Governo aveva come obiettivo principale quello mettere in sicurezza bilancio. Il Consiglio che poteva dare questa risposta e fino a 10 giorni fa il bilancio aveva i voti per essere approvato. Ora il clima è cambiato e a malincuore, dopo un Natale di confronti e valutazioni, abbiamo preso atto di una situazione difficile da spiegare. Per motivazioni fondamentalmente politiche, dovute a un susseguirsi di eventi, non siamo in grado di approvare il bilancio”.
Poi il tentativo finale: “Chiediamo di prorogare per qualche giorno o qualche settimana l’analisi del bilancio per cercare, rimandandolo in Commissione, di trovare la base di voti per dare risposte ai cittadini – chiude Testolin -. Risposte che ci rammarichiamo di non riuscire a dare dal 1° gennaio”.
Barocco: “Bilancio non condiviso”
Tra l’opposizione, che spara a pallettoni sulle macerie della Giunta, ad un certo punto a chiedere la parola è lo stesso consigliere Uv Barocco che fa “outing”: “Io ho cambiato idea sul Bilancio e non mi nascondo. Apprezzo la posizione del Presidente che in questi mesi ha lavorato, ma sono capitate cose che non possiamo fingere non siano capitate. So benissimo che questo costerà tanto alla Valle d’Aosta. Un giorno dobbiamo fermarci nel deleterio gioco di distruggere tutto, la politica è passione ma anche raziocinio. È sbagliato usare i giorni del ‘count down’ per cercare delle convergenze per un bilancio condiviso e costruito meglio, con maggiore condivisione e idee nuove per affrontare i prossimi passi senza”.
Poi la chiusa sibillina: “Tempo che serve anche per regolare le cose di famiglia”.
E ora?
In un Consiglio regionale che ci ha abituati a tutto, nel quale le questioni “straordinarie e urgenti” sono diventate normalità, il percorso è uno soltanto: la Giunta deve adesso approvare un dl per entrare in esercizio provvisorio, e lo farà già oggi.
Il punto successivo è il passaggio obbligato in Commissione – praticamente un pro forma -, con il documento sull’esercizio provvisorio a fare capolino in Consiglio nel pomeriggio tardo.