Riforma degli enti locali, una risoluzione al vaglio del Celva

In una risoluzione sono elencate le funzioni e dei servizi che dovranno essere “esercitati obbligatoriamente in forma associata a livello di ambito territoriale sovra comunale omogeneo, caratterizzato dal limite minimo demografico di 3mila abitanti".
Una riunione dei sindaci
Politica

Passerà al vaglio dell’assemblea dei Sindaci, giovedì prossimo alle 14.30, una risoluzione sulla proposta di riforma degli enti locali in merito all’esercizio associato delle funzioni e dei servizi comunali.

Il punto più importante del documento (già disponibile sul sito del Celva, ndr) è il numero sette, in cui è elencato l’esercizio delle funzioni e dei servizi che dovranno essere “esercitati obbligatoriamente in forma associata a livello di ambito territoriale sovra comunale omogeneo, caratterizzato dal limite minimo demografico di 3.000 abitanti, comprensivo anche della popolazione fluttuante, attraverso l’istituto dell’Associazione dei Comuni".

Rientrano in questa lista le funzioni di segretario comunale; l’ufficio demografia, l’ufficio ragioneria e contabilità; l’ufficio tributi, l’ufficio tecnico, l’ufficio di polizia locale, la commissione di vigilanza pubblici spettacoli; i servizi per la scuola secondaria di primo grado, i servizi bibliotecari e la gestione delle discariche dei materiali inerti.

Nel documento viene poi sottolineato come “l’esercizio di queste funzioni e servizi in forma associata necessiti di una previsione legislativa tale da favorire la corretta gestione della dirigenza e del personale finalizzata al perseguimento degli obiettivi di economicità di qualità e di rispetto delle previsione legislative e normative vigenti, tenuto conto dei livelli occupazionali in essere”.

Dalla bozza emerge che alcune funzioni e servizi continueranno a essere esercitate a livello di ambito territoriale regionale unico. Attraverso la Regione, per il tramite di convenzioni o accordi con gli enti locali, saranno trattati i procedimenti disciplinari per l’irrogazione delle sanzioni di maggiore gravità, non rientranti nelle attribuzioni dei dirigenti; il Comitato unico di garanzia del comparto unico della Valle d’Aosta (CUG); il Difensore civico; il Sistema informativo territoriale regionale (SITR); la Commissione indipendente di valutazione della performance organizzativa e individuale”.

Sarà invece il Consiglio permanente degli enti locali, “per il tramite di una nuova convenzione con gli enti locali, ad occuparsi dello sportello unico degli enti locali (SUEL), comprensivo dello sportello unico per le attività produttive e del servizio relativo alle radiotelecomunicazioni. Allo stesso modo al Celva spetterà la formazione degli Amministratori, della dirigenza e del personale degli enti locali, la consulenza tecnica e il supporto amministrativo

Il Comune di Aosta, in qualità di ente capofila, sarà incaricato di gestire il Piano di zona; lo Sportello sociale, il Servizio migranti e servizio accoglienza notturna; la Cittadella dei giovani, il tempio crematorio, le indagini necrosettorie sul territorio e il servizio di distribuzione del gas metano.

Ulteriori funzioni e servizi saranno esercitati a livello di ambito territoriale regionale unico per il tramite di convenzioni e accordi tra i Comuni, la Regione autonoma Valle d’Aosta, il Cpel e il Celva. Tra questi la centrale unica di committenza regionale per la prestazione di servizi e l’acquisizione di forniture, per contratti pubblici di lavori e servizi di ingegneria e architettura; funzioni legate alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione; concorsi e selezione del personale; servizi alla persona; servizi connessi al ciclo dell’acqua e al ciclo dei rifiuti; la gestione amministrativa paghe e stipendi del personale; espropriazioni per pubblica utilità; consulenza e tutela legale a favore degli enti locali.

Funzioni e i servizi che saranno esercitati attraverso la costituzione di "specifici uffici unici degli enti locali, con sede presso il CPEL, un comune capofila o l’Amministrazione regionale o attraverso l’utilizzo di società strumentali già esistenti, e coordinati da un segretario, o dirigente, con funzioni di responsabile unico del procedimento, e appartenente alla qualifica dirigenziale del comparto unico e costituiti da personale comunale, provvisoriamente assegnato all’ufficio unico, e mantenuti nelle piante organiche dei Comuni associati".

La risoluzione, se approvata, passerà poi al Consiglio regionale e alla Presidenza della Giunta regionale "al fine fornire un contributo alla riforma del Sistema degli enti locali". 

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