“Sconsiglio le attività di disobbedienza civile perché poi le conseguenze sono difficilmente controllabili. Le forze dell’ordine devono fare il loro lavoro e non si può pretendere che il presidente della Regione, nelle sue competenze prefettizie, non applichi le norme che ci sono”. Così il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, risponde in Consiglio Valle all’iniziativa “Forchette e non forconi“ che da questa sera porterà alcune attività di ristorazione a tenere aperti i propri locali, dopo le ore 18. “Se l’obiettivo di questa iniziativa è quella di sensibilizzare il governo regionale beh, sono poco utili, perché ci riteniamo assolutamente sensibili su questo tema”.
Nei giorni scorsi il Presidente della Regione ha incontrato alcuni dei rappresentanti della filiera di ristorazione, arrivati sotto Piazza Defffeyes con un carretto carico di letame. Fra le questioni al centro del confronto, l’ultima ordinanza regionale, che consente agli alberghi di stipulare delle convenzioni con altri alberghi per offrire ai propri clienti, senza limiti di orario, servizi di ristorazione, qualora assenti in una delle due strutture.
“Nell’ordinanza – ha spiegato Lavevaz – non si è sostanzialmente inserito nulla di nuovo, se non cercare di chiarire quanto già previsto nel Dpcm. Non possiamo in questo momento fare ordinanze in senso ampliativo, perché privi di una norma che ce lo permetta”.
La legge 11 è ancora oggetto di impugnativa da parte dello Stato. Dopo la sospensiva ottenuta dalla Consulta, l’udienza di merito è in programma il 23 febbraio.
Con le dimissioni del Governo Conte, è rimasta in sospeso l’offerta del Ministro Boccia di ritirare l’impugnativa. “Bisognerà capire se ci sono i margini per trattare con il nuovo governo almeno per un rinvio della sentenza” della Consulta – ha proseguito Lavevaz, confermando come la questione sia stata anche sul tavolo delle consultazioni del senatore Lanièce – “Nel frattempo gli uffici legali della Regione hanno mantenuto i contatti con quelli ministeriali per cercare di trovare una soluzione per consentire il ritiro dell’impugnativa, salvando quanto più possibile la nostra legge”.